Diffidare da liste di ingredienti lunghissime, magari scritte in dieci lingue. Abbandonate i cibi complicati dietro cui si celano misteri, dubbi, perplessità, codici di difficile interpretazione.
Affidatevi ad una, soltanto una, parola: essenzialità.
Il cibo che mangiamo deve essere semplice, realizzato con pochi e giusti ingredienti, facili da decifrare, comprendere e valorizzare. Ricordatevi che gli ingredienti devono essere riportati in ordine decrescente (da quello contenuto in maggiore quantità a quello in minore). E ogni qualvolta abbiate dei dubbi di fronte ad un prodotto ponetevi una domanda: quali ingredienti userebbe mia nonna se dovesse realizzare in casa un prodotto analogo? Userebbe per caso grassi vegetali o olio di palma nell’impasto di torte o biscotti, miglioratori di lievitazione e propionato di calcio nella produzione di pane e focacce, butil-idrossi-anisolo nel ripieno di ravioli e tortellini, ecc.?
Vediamo tre esempi di cosa dovremmo cercare nella nostra spesa:
Biscotti e merendine
Dipende ovviamente dalla ricetta, ma al primo posto deve esserci la farina. Diffidate dai dolci troppo dolci che mettono al primo posto lo zucchero. Tra gli altri ingredienti: uova, zucchero, burro (anche l’olio, purché sia dichiarata la tipologia, ad esempio di oliva, di girasole: diffidate dall’olio di palma e cocco), latte, lievito.
Insomma: 4-5 ingredienti al massimo
Ecco un esempio di merendina da evitare:
Zucchero, farina di frumento, oli e grassi vegetali non idrogenati, destrosio, uova, sciroppo di glucosio, cioccolato 2,5% (zucchero, cacao magro, burro di cacao), amido di frumento, zucchero di pera, albume d’uovo in polvere, tuorlo d’uovo, emulsionante: mono e digliceridi degli acidi grassi, aromi, addensante: adipato di diamido acetilato, latte scremato in polvere, antiossidante: lecitina di girasole, agenti lievitanti: carbonato acido di sodio – difosfato disodico, sale, proteine del latte, conservanti: sorbato di potassio – acido sorbico.
Pizza
Fatta in casa o acquistata la base per una pizza buona e soprattutto digeribile (aspetto sempre più difficile) è la semplicità. Un impasto di farina di frumento (grano tenero o duro), acqua, sale, lievito di birra (nulla di più. Chi vuole può aggiungere un cucchiaio di olio extravergine). Insomma: 3-4 ingredienti al massimo
Ecco un esempio di base per pizza da evitare:
Farina di grano tenero tipo “0”, acqua, grassi vegetali, lievito, olio vegetale, sale iodato, zucchero, semolino di riso, amido modificato, correttore di acidità: difosfato disodico, agente lievitante: carbonato acido di sodio, proteine del siero di latte, paprica, proteine di soia idrolizzate, sciroppo di glucosio, estratto di malto d’orzo, zucchero caramellato.
Gelato
Anche in questo caso dipende tutto dalla ricetta che si vuole ottenere: un buon gelato deve contenere pochi ingredienti se si vuole esaltare il gusto originario. Prendiamo, ad esempio, il gusto pistacchio, da molti amati: latte fresco, pasta di pistacchio, uova, zucchero (eventualmente panna), farina di semi di carrube. Insomma: 4-5 ingredienti al massimo.
Ecco un esempio di gelato al pistacchio da evitare:
Latte fresco pastorizzato scremato (Italiano), zucchero, panna (Italiana), sciroppo di glucosio, burro, granella di pistacchio (3,5%), latte scremato in polvere, granella di biscotto al cacao (2,3%) {farina di frumento, zucchero, burro, cacao [0,2% sul prodotto finito], margarina vegetale [olio vegetale, acqua, acidificante: acido citrico], sciroppo di glucosio, colorante: carbone vegetale, sale, agente lievitante: carbonato acido d’ammonio}; cacao, pasta di pistacchio (2%), tuorlo d’uovo, destrosio, pasta di cacao, pasta di nocciola (0,3%), zucchero caramellizzato, fibre alimentari, emulsionante: mono e digliceridi degli acidi grassi, addensanti: farina di semi di carrube – gomma di guar – carragenina, cacao magro, burro di cacao, coloranti complessi delle clorofilline con rame – caroteni misti, aromi.