In questi giorni si è celebrata la GIORNATA DELL’AMBIENTE, dedicata al tema scottante e paradossale degli sprechi alimentari. Giornali, tv, media di vario genere hanno sollevato l’attenzione sulle tonnellate di cibo edibile che ogni giorno vengono buttate letteralmente nell’immondizia…. un dramma!!!
La Fao stima che ogni anno nel mondo vengano buttate via 1,3 miliardi di tonnellate di avanzi, l’equivalente di un terzo di tutto il cibo prodotto. É il quadruplo di quanto servirebbe a nutrire gli 868 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame.
Cosa fare? è semplice…. ecco le 4 parole chiave di Cortilia per ridurre gli sprechi alimentari:
1) Essenziale
Marco Mengoni a parte, questa parola è l’antitesi al consumismo e all’inutilità della spesa fatta con impulso.
Fare una lista della spesa, acquistare solo quello di cui avete effettivamente bisogno sono i primi passi per evitare che dispense e frigoriferi si riempano del superfluo.
2) Territorio
Preferire il cibo locale, coltivato vicino a voi, compatibilmente con ciò che il territorio può ed è in grado di offrire. In questo modo si sostiene l’agricoltura locale, il lavoro degli agricoltori, si valorizza la stagionalità e i ritmi della natura. Un modo concreto di custodire la terra, premiare chi la valorizza e non chi la distrugge.
3) Agricoltura
Il cibo è il prodotto dell’agricoltura. Evitare i cibi troppo manipolati, risultato di processi industriali che generano grande inquinamento, sprechi di energia e valori nutrizionali scadenti. Questi cibi sono i primi a finire nell’immondizia, insieme a tonnellate di materiale di confezionamento.
4) Cucina
Valorizzare le vostre capacità ai fornelli. Gli sprechi si riducono anche con un’adeguata cultura alimentare. L’immenso bagaglio di ricette della tradizione gastronomica, ma anche la creatività di foodblog e la rete, offrono opportunità per cucinare e dare un risvolto gastronomico a tanti ingredienti, compresi i più insoliti, valorizzando le parti meno nobili e gli avanzi.