Riso che passione

Le origini del riso sono molto antiche, la storia narra che questa pianta sia nata in Asia attorno al IV secolo Avanti Cristo. Nei millenni successivi la sua coltivazione si è diffusa in tutto il mondo, fino a diventare la fonte primaria di cibo per metà della popolazione globale.

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L’Italia è il primo produttore europeo di questa specie che, con le sue diverse varietà, viene coltivata principalmente nel famoso “Triangolo d’Oro”, area geografica che comprende le zone agricole di Vercelli, Novara e PaviaNulla più delle risaie caratterizza le campagne lombarde e piemontesi, la pianta del riso viene coltivata in acqua per proteggere il delicato cereale dagli sbalzi termici notturni tipici della pianura.

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La pianta impiega un periodo di tempo che varia dai 5 ai 6 mesi per arrivare alla maturazione, fino a quando, tra ottobre e novembre si possono vedere i campi asciutti  che presentano la classica colorazione giallo-oro del riso maturo. Dopo la raccolta e l’essiccazione, il riso può subire diversi livelli di lavorazione a seconda che si voglia ottenere un prodotto integrale con un maggior contenuto in fibre e micronutrienti, o uno maggiormente raffinato, dal tipico colore bianco.

Il riso Carnaroli è senza dubbio la varietà più coltivata nel nord Italia: lo sanno bene gli amanti dei risotti. L’alto contenuto di amido gli conferisce la classica consistenza più soda e la maggiore tenuta in cottura, sublimata dalla tipica preparazione a fuoco lento tanto amata da lombardi e piemontesi.

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