Eccoci nel pieno dei Giorni della Merla, il periodo a cavallo tra gennaio e febbraio – secondo la voce popolare – più freddo dell’anno. Va detto che quest’anno questi giorni si rivelano piuttosto miti, a parte le consuete gelate notturne.
Perché si chiamano Giorni della Merla? Tra le tante versioni, ci convince e ci piace quella secondo cui una merla e i suoi piccoli, per ripararsi dal gran freddo – in origine bianchi – si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero dopo alcuni giorni, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.
Leggende a parte, il freddo e il gelo sono destinati ad arrivare e a perdurare, come è giusto che sia. La primavera è ancora lontana e le campagne locali iniziano a risentire degli effetti della stagione fredda, dopo la prima parte dell’inverno piuttosto mite e poco rigido.
Se fino ad oggi, infatti, abbiamo potuto godere di molti prodotti di produzioni locale, quali cavolfiori, broccoli, finocchi, coste, catalogna, cicoria e tanto altro, d’ora in poi dovremo saper attendere e accettare qualche “rimedio esotico”, grazie alla collaborazione attiva e diretta tra le aziende locali e alcuni amici agricoltori del Centro-Sud. Si sa che scendendo per la Penisola il clima cambia e l’insolazione aumenta, motivo per cui la disponibilità di prodotto persiste e permette di rifocillare le nostre dispense di verdura nei periodi in cui le nostre terre locali ne sono sprovviste.
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