Tutti gli ortaggi della famiglia dei cavoli, tipici del periodo invernale, non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole! Sono ortaggi particolari: c’è chi li ama e chi li odia; conosciamo persone che ne fanno una passione e altre che, proprio, non ne voglio sentire parlare. Ma una cosa è certa: sono tantissimi i buoni motivi per cui andrebbero consumati con una certa regolarità.
Per esempio, il cavolfiore, è un ortaggio adatto a diete ipocaloriche – ha un bassissimo contenuto calorico (solo 25 kcal/100 g) – e depurative. Numerose sono le sue proprietà benefiche: infatti è ricco in vitamina A, C, acido folico, fosforo, calcio, ferro e potassio. I suoi principi attivi hanno un valore preventivo antitumorale, inoltre ha proprietà antianemiche, cicatrizzanti, emollienti, diuretiche, depurative e vermifughe.
Inoltre l’abbondante presenza vitaminica fa sì che il cavolfiore favorisca il rafforzamento delle difese immunitarie.
Il consumo consigliato? In stagione non dovrebbe mancare dalla nostra tavola almeno una volta a settimana, magari alternato ad altri ortaggi di questa famiglia.
Ma ora passiamo a qualche consiglio pratico.
Il cavolfiore, se fresco, si presenta ben compatto, con infiorescenza soda e senza macchie.
Le foglie esterne, se presenti, devono essere rigide e aderenti alla testa del cavolo.
Per pulirlo, occorre eliminare il gambo e le foglie esterne, dividere le cimette e sciacquarle sotto acqua fredda corrente. Ora è pronto per essere cucinato nel modo che preferite!
Un piccolo consiglio: come tutti gli ortaggi, anche il cavolfiore durante la cottura perde parte delle vitamine che contiene, è quindi preferibile consumarlo crudo o, in ogni caso, non superare mai i 20 minuti di cottura. Tra l’altro, la cottura prolungata, lo rende poco digeribile e fa sì che generi cattivo odore. Già… l’odore del cavolfiore in cottura è una delle cose che fanno sì che questo ortaggio non venga apprezzato. Il trucco sta nel lessarlo solo per poco tempo.
D’altra parte le ricette di base con cui preparare il cavolfiore, prevedono che venga sempre fatto lessare o sbollentato per qualche minuto.
Una volta fatta questa operazione, potrete sbizzarrirvi in cucina come più vi piace. Moltissime, infatti, sono le ricette di cui questo ortaggio è protagonista.
Se siete di fretta, la cosa più veloce è quella di preparalo in insalata: dopo averlo sbollentato in acqua salata per una decina di minuti, lasciatelo intiepidire e mangiatelo in insalata condito con un filo d’olio e aceto. Oppure ripassatelo in padella con un po’ di burro e una bella spolverata di parmigiano.
Se il tempo non vi manca, preparate una cremosa besciamella con cui condirete il cavolfiore lessato. Ne otterrete un piatto squisito.
Il cavolfiore può anche essere utilizzato per preparare un buon minestrone con verdure fresche oppure, da solo, per preparare una calda vellutata, adattissima per combattere il freddo invernale. Per prepararla sarà sufficiente fare un soffritto con un po’ di aglio (o cipolla), unire il cavolfiore, un porro e 2 patate a cubetti, unire l’acqua e lasciare cuocere a fuoco medio per circa 20-30 minuti.
Non mancano poi ricette per i più golosi: il cavolfiore è ottimo fritto oppure può essere utilizzato come base per buonissime polpette vegetariane.
Infine, come non citare 2 grandi classici: la pasta al cavolfiore e l’insalata di rinforzo?
Per condire la pasta, bisognerà farla cuocere nell’acqua di cottura del cavolfiore, e il gioco è fatto. Buonissima se al cavolfiore si uniscono pinoli e uvette. Ottima anche se ripassata in padella con un po’ di sugo rosso.
L’insalata di rinforzo, invece, è un piatto invernale classico della cucina napoletana: prevede che l’insalata di cavolfiore venga arricchita con acciughe, capperi, olive, cetrioli e peperoni sott’aceto.
Infine un consiglio sulla conservazione: il cavolfiore è un ortaggio che si conserva facilmente abbastanza a lungo, anche una settimana; meglio se inserito all’interno di un sacchetto per alimenti.