Finalmente Cip&Ciop rompono il silenzio e tornano sulla scena pubblica soddisfatti e entusiasti. Qualcuno, dopo anni e anni di indifferenza, ha pensato a loro e di conseguenza ai tanti, tantissimi appassionati di “noccioline americane” – dicasi più correttamente arachidi.
Stiamo parlando di Stefania e Marco, una coppia altrettanto affiatata che, per il bene dei nostri affabili scoiattolini e di tutti i guru dello schioppettante snack rompifame, ha iniziato a coltivare arachidi in terra toscana.
Un progetto meraviglioso di tradizione e innovazione, nato e voluto per rompere gli schemi agricoli classici e realizzare un’idea nuova e concreta. I due amici hanno messo insieme le carte giuste, a partire dalla vocazionalità del terreno, un appezzamento a pochi chilometri dal mare di composizione sabbiosa, molto affine ai terreni delle zone tropicali da cui proviene la maggior parte dell’arachide mondiale.
A questo hanno sommato la conoscenza decennale nell’ambito della commercializzazione della nocciolina, requisito vincente che gli ha aperto la strada per la produzione di qualcosa di diverso e di non comparabile con le varianti industriali che si trovano sul mercato. In ultimo, la scelta di affidarsi, solo ed esclusivamente, a un metodo artigianale di produzione, come si può evincere dal tipo di tostatura, unica e incomparabile, resa possibile grazie all’uso di un vecchio tostatore in ghisa alimentato a legna di faggio, che conferisce alle loro arachidi un particolare sapore, oltre a quella giusta dose di imperfezione.
Stefania e Marco hanno, inoltre, scelto di diversificare il più possibile la produzione optando per una gamma che cerca di accontentare tutti. Dagli arachidi classici tostati e interi, da rompere tra le mani accumulando sulla tavola i gusci, a quelli pratici, sgusciati e salati da cui è difficile staccarsi, per finire con il celebre burro, quella meraviglia spalmabile che guarda alla cultura d’oltreoceano ma che parla, quasi con magia, il linguaggio autentico del savoir faire e dell’artigianalità italiane.