In visita a Rob del Bosco Scuro

Rob del Bosco Scuro è una delle nostre aziende di fiducia che coltiva ortaggi e frutta biologica nel mantovano. Abbiamo fatto due chiacchiere con Andrea per saperne di più.

Ciao Andrea! Parlaci della tua azienda.

Rob del Bosco Scuro nasce nel 1995 grazie a mio padre Roberto; ad oggi quasi tutti i componenti della famiglia lavorano in azienda. All’inizio i nostri ortaggi venivano richiesti soprattutto all’estero, dove iniziava a esserci richiesta di prodotti biologici; per fortuna con gli anni anche in Italia ha iniziato a prendere piede l’attenzione per il biologico e per la filiera corta.

Come vivete la stagionalità delle coltivazioni?

La stagionalità è alla base del nostro lavoro. Coltiviamo frutta e ortaggi biologici in campo aperto, cambiando di continuo durante l’anno le coltivazioni negli appezzamenti. Questo per voi è un invito a scoprire frutta e verdura diversa ogni stagione, a seconda del momento in cui la natura sceglie di farla maturare. Se si mangia di stagione e si apprezzano tutte le varietà degli ortaggi, non ci si annoia mai: quest’estate ad esempio abbiamo raccolto zucchine verdi, chiare, gialle, bianche, lunghe, tonde e ovali!

Adesso invece non vediamo l’ora di provare tutti i tipi di zucca che raccoglierai. Quali varietà ci offri quest’anno?

Quest’anno abbiamo la Delica Mantovana, perfetta per il ripieno dei tortelli mantovani e per il risotto; la Hokkaido rossa, di origine giapponese e ottima da arrostire in forno con la buccia; la zucca Butternut, molto versatile e perfetta da friggere, come vuole la tradizione romagnola; la zucca Violina, ottima per il risotto ma di solito è molto grossa, arriva anche fino a 6-8 kg; la Patisson bianca, delicata e particolare perché matura già in estate; la Honeynut, poco conosciuta perché piccolina, ma davvero dolcissima, compatta e con pochi semi; infine la Iron Cup, una zucca che si conserva benissimo anche 2-3 mesi dopo la raccolta, da mangiare anche a febbraio-marzo.

Tagliare la zucca è sempre complicato! Ci mostri come fare?

Certo! Ve lo mostro nei video a seguire.

Che cosa rappresenta l’agricoltura biologica per te?

Per me il metodo biologico è il metodo del buon senso e dell’equilibrio: non si tratta solo di applicare le regole del disciplinare, ma soprattutto di ascoltare la terra, osservare le piante, e di impostare un dialogo con la natura fino a trovare il giusto equilibrio. Penso che il tempo trascorso ad osservare le piante e ad ascoltarle sia il tempo meglio investito per un agricoltore. Con gli anni ho imparato che l’equilibrio e la sintonia con i ritmi naturali danno anche i risultati migliori per noi: è come se la terra ci ripagasse per averle portato rispetto. Peccato solo che il raggiungimento di questo equilibrio di solito avviene dopo moltissimi anni di lavoro, osservazione e tentativi, anche andati male: quando potrò dire di averlo raggiunto, sarà il momento di fermarmi e di insegnarlo alla prossima generazione, proprio come mio padre ha fatto con me!

Quasi pronti alla vendemmia 2020 in Puglia

Aspettando il magico momento della vendemmia, abbiamo fatto due chiacchiere con Giovanni di Cantine Losito, una bellissima realtà votata al biologico da vent’anni nel Gargano

Ciao Giovanni! Parlaci dell’azienda: di come è nata, dove si trova e chi ci lavora.

L’azienda di famiglia è stata fondata alla fine degli anni 1950 grazie all’intuizione di mio nonno Giovanni Losito, viticoltore che decise di credere nelle Terre del Gargano, nel nord Puglia, perché notò la compresenza di mari, monti, grandi estensioni di terreni fertili e di ottimo clima per la viticoltura di qualità. Mio padre Leonardo ha perpetrato la tradizione viticola familiare diventando anche enologo. La terza generazione è costituita da me, enologo, e mia sorella Aurelia che si occupa invece di esportare i nostri vini nel mondo. Oggi l’azienda consta di 60 ettari condotti in agricoltura biologica ed è gestita personalmente da tutti noi.

Che tipi di uva coltivate e che tipi di vini producete?

Avendo 60 ettari ci divertiamo ad avere diverse varietà d’uva che vinifichiamo singolarmente, a partire da quelle più tradizionali della zona come Fiano, Falanghina, Moscato, Primitivo, Negroamaro, Nero di Troia (in rosso e rosé), passando per Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Syrah, di stampo internazionale ma che inevitabilmente prendono le caratteristiche di questo territorio, rendendoli comunque unici. L’unico vino non monocultivar è il Falesia, un vino estivo composto da 50% Moscato bianco secco, 25% Fiano e 25% Falanghina, chiamato così in onore della Falesia, la roccia che caratterizza le coste del Gargano e che ha ispirato il design di tutte le nostre etichette con le sue linee semi-parallele.

Parliamo ora dell’evoluzione nel tempo dell’azienda. Ci sono state evoluzioni nei metodi di coltivazione e nella vinificazione? Quali tecniche antiche invece continuate a seguire?

Certo, abbiamo apportato innovazioni importanti! In vigna abbiamo abbandonato il sistema di coltivazione a pergola tipico pugliese a favore della spalliera, in modo da avere più qualità e sanità dell’uva; siamo passati al biologico 20 anni fa e cerchiamo di essere sempre più sostenibili grazie a pratiche antiche come l’inerbimento e la concimazione naturale con vinacce d’uva; in cantina le pratiche sono in continua evoluzione così da ottenere vini a più basso intervento possibile, al fine di eliminare o ridurre i coadiuvanti enologici, soprattutto la solforosa, ed ottenere vini vegan, cioè esenti da allergeni di origine animale. Ciò si ottiene prima di tutto lavorando al meglio in vigna, selezionando l’uva più sana e usando in cantina metodi fisici al posto dei chimici, al fine di rispettare le caratteristiche di ogni vitigno.

Giovanni Losito con suo padre Leonardo, il nonno Giovanni e la sorella Aurelia

Siete stati tra i primi nella zona a produrre vini biologici. Com’è nata questa idea e da quando lo fate? Tutti i vostri vini sono biologici?

Si, tutti i vini sono biologici certificati e vegan. L’idea di passare all’agricoltura biologica venne a mio padre nel 1997, ben prima che l’opinione pubblica fosse sensibilizzata sull’argomento. Egli cominciò a notare che il sapore delle uve non era più quello di una volta e quindi volle tentare una viticoltura meno intensiva e più naturale, complici le condizioni climatiche favorevoli del nord Puglia. Dopo pochi anni di prove, nel 2000 cominciammo l’iter di certificazione e da allora siamo sempre più convinti di questa scelta anche grazie ai diversi premi internazionali ricevuti sui vini.

Come sta andando l’annata? Come prevedi che sarà la vendemmia?

È un’annata abbastanza tranquilla nella nostra microzona, cioè le condizioni climatiche sono nella media, il classico clima caldo-arido ha tardato ad arrivare per fortuna, e ci sono state scarse piogge che da un lato hanno contenuto gli attacchi parassitari, dall’altro ci hanno costretto ad irrigare per evitare danni alle piante. La fioritura non è stata ottimale, risultando quindi in una produzione potenziale di uva contenuta, sicuramente a favore della qualità.

Come vivete il momento della vendemmia? Ci sono delle tradizioni, dei rituali, dei ricordi di famiglia legati a questo momento a cui tieni particolarmente?

La vendemmia per noi è frenesia! Cominciamo all’alba e rimbalziamo tra vigna e cantina per raccogliere, ricevere le uve e lavorarle subito per non perderne le caratteristiche peculiari. È anche un momento solenne in quanto la natura passa a noi la responsabilità di preservare e valorizzare la bontà delle uve che ha portato a maturazione. In quei momenti ogni azione e decisione riguardo il processo è fondamentale perché si riflette per anni nel vino, senza poter tornare indietro. Si sente quella pressione positiva di un genitore che vuole dare il meglio al proprio neonato.

Giovanni, i tuoi vini sono ottimi e molto particolari. In che modo il territorio e i vostri metodi incidono sul prodotto finale?

I nostri vini sono speciali perché provengono da una zona unica, a cavallo tra il Tavoliere delle Puglie e le Terre del Gargano, quindi con influenza di mari e monti; inoltre ci mettiamo del nostro dalla vigna alla cantina con le nostre competenze ed esperienza di tre generazioni, rispettando l’ambiente e le potenzialità dei vini.

Adesso passiamo all’assaggio. Come consigli di degustare e abbinare i tuoi vini? Qual è il tuo preferito?

Per quanto riguarda i bianchi Falanghina e Fiano, consiglio di servirli non troppo freddi. Essendo entrambi parzialmente macerati sulle bucce ed affinati sui loro stessi lieviti si prestano a pietanze più impegnative, anche grazie alla loro spiccata mineralità. Il Fiano si abbina bene a pesce cotto sotto sale, grigliate di pesce e formaggi erborinati; il Falanghina è più adatto su pesci più “carnosi” come tonno e pesce spada, o formaggi mediamente stagionati.

Un consiglio per degustare i rossi Nero di Troia e Primitivo: apriteli, versatene un po’ nel calice, ed attendete 15 minuti prima di degustarli. Sono due rossi senza residuo zuccherino, secchi, quindi adatti ai pasti: il Primitivo è consigliato su piatti a base di manzo, il Nero di Troia con piatti più rustici, a base di maiale o carni speziate. Non riesco ad avere un preferito, i nostri vini sono tutti nostri figli curati con amore, ma posso dire di essere molto orgoglioso dell’eleganza del Fiano e dei sentori inusuali del Nero di Troia.

Se vuoi saperne di più e interagire con Giovanni di Cantine Losito, non perdere la diretta Instagram sul nostro profilo giovedì 30 luglio alle 18:00.

L’aperitivo secondo noi: gli appuntamenti di settembre nel nostro store al Mercato Centrale Torino

A settembre torna l’Aperitivo Agricolo in compagnia dei nostri agricoltori!

L’Aperitivo Agricolo con il produttore piemontese Fusero del 31 agosto

Ogni sabato nel nostro store all’interno di Mercato Centrale Torino a partire dalle 17, ti aspettiamo con un produttore diverso ogni volta. Potrai fare tutte le domande che hai sempre sognato di fare direttamente al produttore sugli ortaggi, sulla frutta, sui formaggi, sui salumi e sui vini che assaggerai.

Ecco il programma completo:

📅 7 settembre – Simone Scaletta 🍷 e i vini delle Langhe

📅 14 settembre – Birrificio Rurale 🍺 con le birre artigianali della Brianza

📅 21 settembre – Tartuflanghe 🥔 e le eccellenze piemontesi a base di tartufo

📅 28 settembre – La Macina Ligure 🌿 con il pesto genovese e l’olio Taggiasca

Non è necessaria alcuna prenotazione: dalle 17 in poi ci trovi al Mercato Centrale Torino ad aspettarti. Non mancare!

Degustazioni, gite in campagna e laboratori per bambini: tutti gli eventi di settembre e ottobre

Dal settembre tornano gli eventi di Cortilia alla scoperta della campagna! Abbiamo studiato un succulento programma di appuntamenti per tutti i gusti: aperitivi in collaborazione con i nostri produttori presso Un Posto a Milano, laboratori per bambini, degustazioni in compagnia di alcuni influencer… fino a gite in cascine, uliveti e cantine!

Tutte occasioni uniche per incontrare il nostro team e i nostri agricoltori, scoprire le loro storie e vedere dal vivo i bellissimi luoghi dove nascono i prodotti che trovi sul nostro sito.

Il primo appuntamento è giovedì 5 settembre con L’Aperitivo Agricolo a tema “Nostalgia delle vacanze” presso Un Posto a Milano. Potrai incontrare i nostri produttori Parco Verde e Valdibella e assaggiare salumi e formaggi tipici della Basilicata e vini bianchi e rossi siciliani. Il prezzo dell’aperitivo è di 7€ a persona da pagare in loco, ma i posti sono limitati: registrati gratuitamente per riservare il tuo posto!

A seguire la Colazione in terrazza presso “Un Posto a Milano” sabato 14 settembre in compagnia dei produttori Ambrosiae e Depuravita per assaggiare granole raw, porridge appena preparati, succhi pressati a freddo di frutta e verdura e molto altro! Il prezzo della colazione è di 5€ a persona da pagare in loco. Registrati qui per partecipare!

Ecco il programma completo di tutti gli eventi programmati per settembre e ottobre:

Presto saranno disponibili i dettagli e sarà possibile prenotarsi anche per gli altri eventi. Continua a seguirci per non perderteli!

Siamo in tv con il nostro produttore Amoreterra e la sua farina Luce!

Domenica 30 giugno è andato in onda un servizio di TG Regione Emilia Romagna in cui si è parlato della magnifica farina Luce di Amoreterra, realizzata dalla molitura a pietra di 9 grani antichi. L’abbiamo scelta con entusiasmo perché è davvero eccezionale e la sua è una bellissima storia di recupero della biodiversità. Guarda il nostro piccolo intervento nel video:

Se vuoi saperne di più su Amoreterra, leggi l’articolo sulla nostra visita.