Il suino nero di Calabria: una filiera d’eccellenza da scoprire

Ci troviamo sulle colline joniche pre-silane nel comune di San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza. Qui la famiglia Madeo intraprende nel 1990 un importante percorso di recupero e selezione genetica per riportare in queste terre incontaminate una razza autoctona: il suino nero di Calabria.

Questa razza suina, fino a metà del secolo scorso, grufolava libera per le strade della campagna calabrese. Con l’avvento però dell’industrializzazione e dell’interesse delle aziende ad allevare razze dal più rapido e facile accrescimento e che avessero una maggiore resa produttiva, il suino nero ha rischiato di scomparire per sempre. Basta pensare che per genetica il classico suino da allevamento intensivo raggiunge i 150 kg in circa 5 mesi, mentre il suino nero ce ne impiega 15!

Visto il profondo legame con il territorio, la famiglia Madeo ha deciso quindi di riportare il suino nero a casa sua e qui sembra proprio voler rimanere. Una filiera integrata a ciclo chiuso, completamente controllata e certificata, assicura all’animale una vita migliore e al consumatore finale un prodotto di altissima qualità.

Perché è nero?

Il suino nero di Calabria, o Apulo calabrese, è una razza originaria dell’area mediterranea sud-europea ed africana; la sua morfologia è quella tipica del suino iberico-mediterraneo. È un animale molto rustico e robusto, dal lento accrescimento e dalla ridotta fertilità (solo 4/6 maialini per parto, contro i 10/15 delle razze da allevamento intensivo). Il suo pelo è costituito da dure setole che cambiano di lunghezza e foltezza con l’alternarsi delle stagioni, rendendolo così adatto ad una vita in campagna all’aria aperta.

Com’è la carne di suino nero di Calabria?

La carne di questa razza suina è largamente apprezzata per la sua magrezza, dovuta oltre che alla sua naturale conformazione, anche alla maggiore struttura muscolare che la vita all’aria aperta gli permette di avere. Il suo stile di vita sano ed equilibrato, inoltre, fa sì che la quantità di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi omega-3 e omega-6 siano significativamente superiori rispetto alle altre razze suine.

Tutte queste caratteristiche uniche hanno reso la carne di suino nero indispensabile per la realizzazione di salumi e insaccati tipici che ricordano proprio quelli di una volta. La famiglia Madeo produce salumi DOP di Calabria e altri vari prodotti tipici della regione, tutto a partire dalla carne dei loro suini e da una pasta di peperoncino fresco coltivato rigorosamente nei loro campi. L’utilizzo di peperoncino fresco rende i prodotti piacevolmente piccanti, semplici da gustare, dal colore rosso aranciato e con un profumo intenso che non ha nulla a che vedere con i salumi industriali.

In cosa si distingue la filiera Madeo?

L’azienda rappresenta oggi la filiera di razza suina autoctona calabrese più importante d’Italia. Come certificato anche dall’associazione Compassion In World Farming, che si batte quotidianamente per migliorare le condizioni di benessere animale nel settore alimentare, Madeo applica metodi di allevamento particolarmente attenti e che rispettano la salute e il benessere degli animali, tanto da aver ottenuto l’ambito premio “Good Pig”.

La Filiera Madeo vanta quindi di:

  1. Campi agricoli in cui vengono coltivati parte dei mangimi destinati agli animali, ulivi secolari e campi di peperoncino della varietà cornetto e naso di cane, entrambi impiegati nella produzione di salumi calabresi.
  2. Allevamenti allo stato brado e semi brado di suino nero di Calabria, cresciuti senza antibiotici dalla nascita, alimentati senza mangimi medicali. I suini mangiano tutto ciò che trovano in natura e in aggiunta solo verdure di stagione recuperate dalle aziende agricole del luogo e mix di farinacei OGM Free realizzati da un mulino locale.
  3. Un impianto di macellazione, disosso e lavorazione delle carni completamente alimentato da energia ricavata da fonti rinnovabili aziendali.
  4. Uno stabilimento di produzione di salumi tradizionali calabresi DOP.
  5. Un impianto di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e un co-generatore di biogas in cui vengono trasformati reflui animali e rifiuti organici in energia termica ed elettrica. Inoltre i pozzi di proprietà provvedono completamente al consumo idrico aziendale, senza la necessità così di approvvigionarsi dal canale cittadino.

Tutte queste buone pratiche insieme danno vita ad un’azienda unica nel suo genere, che produce carni e salumi che non possono che rispecchiare la qualità della filiera che si trova alle loro spalle. Un esempio da seguire!

In visita a Rob del Bosco Scuro

Rob del Bosco Scuro è una delle nostre aziende di fiducia che coltiva ortaggi e frutta biologica nel mantovano. Abbiamo fatto due chiacchiere con Andrea per saperne di più.

Ciao Andrea! Parlaci della tua azienda.

Rob del Bosco Scuro nasce nel 1995 grazie a mio padre Roberto; ad oggi quasi tutti i componenti della famiglia lavorano in azienda. All’inizio i nostri ortaggi venivano richiesti soprattutto all’estero, dove iniziava a esserci richiesta di prodotti biologici; per fortuna con gli anni anche in Italia ha iniziato a prendere piede l’attenzione per il biologico e per la filiera corta.

Come vivete la stagionalità delle coltivazioni?

La stagionalità è alla base del nostro lavoro. Coltiviamo frutta e ortaggi biologici in campo aperto, cambiando di continuo durante l’anno le coltivazioni negli appezzamenti. Questo per voi è un invito a scoprire frutta e verdura diversa ogni stagione, a seconda del momento in cui la natura sceglie di farla maturare. Se si mangia di stagione e si apprezzano tutte le varietà degli ortaggi, non ci si annoia mai: quest’estate ad esempio abbiamo raccolto zucchine verdi, chiare, gialle, bianche, lunghe, tonde e ovali!

Adesso invece non vediamo l’ora di provare tutti i tipi di zucca che raccoglierai. Quali varietà ci offri quest’anno?

Quest’anno abbiamo la Delica Mantovana, perfetta per il ripieno dei tortelli mantovani e per il risotto; la Hokkaido rossa, di origine giapponese e ottima da arrostire in forno con la buccia; la zucca Butternut, molto versatile e perfetta da friggere, come vuole la tradizione romagnola; la zucca Violina, ottima per il risotto ma di solito è molto grossa, arriva anche fino a 6-8 kg; la Patisson bianca, delicata e particolare perché matura già in estate; la Honeynut, poco conosciuta perché piccolina, ma davvero dolcissima, compatta e con pochi semi; infine la Iron Cup, una zucca che si conserva benissimo anche 2-3 mesi dopo la raccolta, da mangiare anche a febbraio-marzo.

Tagliare la zucca è sempre complicato! Ci mostri come fare?

Certo! Ve lo mostro nei video a seguire.

Che cosa rappresenta l’agricoltura biologica per te?

Per me il metodo biologico è il metodo del buon senso e dell’equilibrio: non si tratta solo di applicare le regole del disciplinare, ma soprattutto di ascoltare la terra, osservare le piante, e di impostare un dialogo con la natura fino a trovare il giusto equilibrio. Penso che il tempo trascorso ad osservare le piante e ad ascoltarle sia il tempo meglio investito per un agricoltore. Con gli anni ho imparato che l’equilibrio e la sintonia con i ritmi naturali danno anche i risultati migliori per noi: è come se la terra ci ripagasse per averle portato rispetto. Peccato solo che il raggiungimento di questo equilibrio di solito avviene dopo moltissimi anni di lavoro, osservazione e tentativi, anche andati male: quando potrò dire di averlo raggiunto, sarà il momento di fermarmi e di insegnarlo alla prossima generazione, proprio come mio padre ha fatto con me!

Siamo in tv con il nostro produttore Amoreterra e la sua farina Luce!

Domenica 30 giugno è andato in onda un servizio di TG Regione Emilia Romagna in cui si è parlato della magnifica farina Luce di Amoreterra, realizzata dalla molitura a pietra di 9 grani antichi. L’abbiamo scelta con entusiasmo perché è davvero eccezionale e la sua è una bellissima storia di recupero della biodiversità. Guarda il nostro piccolo intervento nel video:

Se vuoi saperne di più su Amoreterra, leggi l’articolo sulla nostra visita.

Visita dal produttore AmoreTerra

amoreterra

Una gita in campagna con noi: è ciò che hai sempre sognato?
Domenica 23 giugno ti offriamo la possibilità di trascorrere una giornata dal nostro agricoltore di fiducia AmoreTerra nel modenese, dove vengono coltivati cereali e legumi biologici.
Qui viene prodotta la farina Luce con ben 9 varietà di grani antichi, tutti biologici: un inno alla biodiversità che si traduce in una ricchezza di aromi e sapori unica

AMORETERRA-KIT
Dopo una passeggiata nei bellissimi campi di grano dorati pronti per la mietitura, visiteremo i mulini a pietra dove vengono prodotte le farine e pranzeremo con i prodotti dell’azienda.

Ecco il menu:

  • Tagliere di salumi aziendali dell’Appennino
  • Pane di farina Luce
  • Pane di farina Luce e canapa
  • Tarallini Luce integrali
  • Insalata di pasta Senatore Cappelli con verdure di stagione
  • Insalata di farro monococco decorticato
  • Biscottini Luce e caffè

Dopo pranzo, faremo una visita guidata nell’acetaia aziendale, dove viene prodotto l’aceto balsamico. Una bellissima occasione adatta a grandi e piccoli per trascorrere una giornata all’aperto con il nostro produttore e scoprire i sapori autentici della tradizione.

Come partecipare? Acquista su cortilia.it il kit per 1 , per 2 o per 4 persone, e riceverai insieme alla spesa i biglietti da portare con te il giorno dell’evento. Per i bambini sotto i 10 anni l’ingresso è gratuito!

Ti aspettiamo domenica 23 giugno dalle 9:30 tra le colline modenesi insieme a Michele di AmoreTerra!

KitAmoreTerrax4R

I “brutti ma buoni” di Cortilia

Il nostro è un elogio all’imperfezione!

BruttiMaBuoni_PeperoniRQueste verdure “brutte ma buone” sono belle proprio perché diverse tra loro, un po’ storte e dalle forme anomale, di diametro e lunghezza variabile, quindi magicamente diverse! L’industria ne farebbe uno scarto, noi le abbiamo fatte recuperare dal nostro fornitore di fiducia di Cascina Pizzo, riconoscendone il valore e dando vita a una piccola cassetta. Ovviamente, l’unica cosa che non varia dai cugini così omologati e perfetti è il gusto: i “brutti ma buoni” sono buonissimi allo stesso livello, quindi perfetti per animare i vostri piatti estivi!

Ecco in piccolo assaggio dei mitici “brutti ma buoni”.

Cassetta di zucchine brutte ma buone 

BruttiMaBuoni_ZucchineR

Cassetta di melanzane brutte ma buone 

BruttiMaBuoni_MelanzaneR

Cassetta di cetrioli brutti ma buoni

BruttiMaBuoni_CetrioliR

Scopri l’intera gamma su Cortilia