Benessere animale: il vero significato

Il benessere animale è un insieme di interventi che ha effetto non solo sulla vita dell’animale allevato, ma anche sulla qualità degli alimenti

Articolo in collaborazione con Cucina Naturale

Un tempo non si parlava di benessere animale. In campagna, gli animali vivevano a stretto contatto con le persone. In numero limitato, adeguato alle esigenze della comunità, erano allevati in spazi idonei, non sovraffollatisi nutrivano di erbe, di scarti della cucina, di prodotti coltivati nella fattoria. Crescevano e venivano utilizzati secondo cicli naturali: in alcuni periodi il latte o le uova scarseggiavano, in altri invece abbondavano.

Con l’industrializzazione e la concentrazione della popolazione nelle città le fattorie familiari sono diminuite enormemente. Al loro posto si sono sviluppate vere e proprie “fabbriche di animali” con un numero molto alto di capi di bestiame in spazi ristretti, allevati con tecniche intensive che portano a una notevole produttività. L’allevamento intensivo ha portato a un’importante diminuzione del prezzo degli alimenti di origine animale ma, allo stesso tempo, ha creato molti problemi, relativi alla qualità degli alimenti, alla sicurezza igienica, all’utilizzo di sostanze chimiche, all’inquinamento ambientale. Oltre ad una diffusa diminuzione della qualità della vita degli animali.

Nel corso degli ultimi decenni, l’attenzione nei confronti degli animali è molto aumentata, a partire dai paesi anglosassoni. Anche se una definizione precisa di “benessere animale” non esiste, questo concetto può essere tradotto come uno stato generale di benessere dell’animale, fisico ma anche mentale, che lo rende sano e robusto, più capace di resistere alle malattie.

Ecco Biomu, dove vive la mucca ritratta nella foto in alto

Le regole europee

Tutte le regole imposte dall’Unione Europea per la produzione zootecnica biologica (Reg. CE n. 505/2012) comprendono due elementi indissolubilmente legati: il benessere dell’animale allevato e la qualità del cibo che da esso si ottiene.

Di benessere animale si parla anche in moderne norme relative all’allevamento convenzionale. L’Unione Europea, infatti, negli ultimi anni ha stabilito le dimensioni minime delle gabbie in cui possono essere allevate le galline ovaiole nella produzione convenzionale, come anche dei box dove si ingrassano i vitelli. Ma è nella zootecnia biologica che questo tema è stato declinato in una serie completa di regole.

L’UE ha definito le norme per l’allevamento biologico considerando innanzitutto le problematiche ambientali legate all’allevamento. In primo luogo ha imposto un carico massimo di animali per ettaro di superficie aziendale o per ambiente. Questo significa che l’azienda agricola biologica non può allevare, per esempio, più di 580 polli per ogni ettaro di superficie aziendale. Un numero limitato di animali, infatti, può essere nutrito con i foraggi prodotti dell’azienda stessa e produce scarti non eccessivi, ma utili per fertilizzare i campi.

Uno spazio di vita adeguato

La necessità di mantenere basso il numero di animali per ettaro, imposta dalle norme europee sulla zootecnia biologica, è legata anche a un altro principio che caratterizza queste produzioni: gli animali devono avere spazio sufficiente ed essere in numero tale da poter vivere nel modo più consono possibile alle loro esigenze fisiologiche ed etologiche. Il loro numero, quindi, non dipende solo dalle dimensioni dell’azienda, ma ha anche un limite assoluto (per esempio, non più di 3.000 galline ovaiole nello stesso allevamento) e permette agli individui di relazionarsi positivamente tra loro.

Tutti gli allevamenti prevedono obbligatoriamente spazi all’aperto dove gli animali possano muoversi liberamente. Anche se è l’allevatore che decide quando le condizioni atmosferiche permettono l’uscita degli animali, in generale deve essere garantita loro la possibilità di stare all’aperto per almeno un terzo della loro vita.

Le stalle degli animali più grandi devono avere almeno la metà del pavimento solido, cioè non grigliato, così da risultare più comodo e meno a rischio di produrre ferite alle zampe, e disporre di superficie sufficiente perché gli animali possano riposare comodamente.

Per le galline è importante poter razzolare liberamente, come nella Fattoria La fornace

Cibi giusti e cure dolci

In linea generale, nell’allevamento biologico i foraggi con cui vengono nutriti gli animali devono essere prodotti con il metodo biologico, risultare del tutto esente da organismi geneticamente modificati e provenire in percentuali definite dalla stessa azienda agricola. Gli animali vengono dunque nutriti con cibi sani, ma non solo. Molta attenzione è posta al bilanciamento della razione, che deve considerare le esigenze fisiologiche delle diverse razze. Niente mangimi concentrati ai ruminanti, per esempio, ma un’adeguata parte di materiale fibroso, anche se ciò va a scapito della produttività.

Se omeopatia e fitoterapia sono oggi in auge per le cure umane, il Regolamento comunitario le impone come prima scelta nella cura degli animali negli allevamenti biologici. Se per un’infezione è però necessaria la cura con antibiotici, o comunque servono farmaci allopatici, il veterinario potrà prescriverlo, per poter curare efficacemente l’animale. Dopo le cure farmacologiche, il Regolamento impone un periodo di sospensione, cioè un numero di giorni in cui non si potranno commercializzare latte o uova derivanti dagli animali così trattati, più lungo rispetto a quello applicato negli allevamenti convenzionali. In questo modo si può essere assolutamente certi che nelle loro carni non rimanga la minima traccia del farmaco.

Il suino nero di Calabria: una filiera d’eccellenza da scoprire

Ci troviamo sulle colline joniche pre-silane nel comune di San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza. Qui la famiglia Madeo intraprende nel 1990 un importante percorso di recupero e selezione genetica per riportare in queste terre incontaminate una razza autoctona: il suino nero di Calabria.

Questa razza suina, fino a metà del secolo scorso, grufolava libera per le strade della campagna calabrese. Con l’avvento però dell’industrializzazione e dell’interesse delle aziende ad allevare razze dal più rapido e facile accrescimento e che avessero una maggiore resa produttiva, il suino nero ha rischiato di scomparire per sempre. Basta pensare che per genetica il classico suino da allevamento intensivo raggiunge i 150 kg in circa 5 mesi, mentre il suino nero ce ne impiega 15!

Visto il profondo legame con il territorio, la famiglia Madeo ha deciso quindi di riportare il suino nero a casa sua e qui sembra proprio voler rimanere. Una filiera integrata a ciclo chiuso, completamente controllata e certificata, assicura all’animale una vita migliore e al consumatore finale un prodotto di altissima qualità.

Perché è nero?

Il suino nero di Calabria, o Apulo calabrese, è una razza originaria dell’area mediterranea sud-europea ed africana; la sua morfologia è quella tipica del suino iberico-mediterraneo. È un animale molto rustico e robusto, dal lento accrescimento e dalla ridotta fertilità (solo 4/6 maialini per parto, contro i 10/15 delle razze da allevamento intensivo). Il suo pelo è costituito da dure setole che cambiano di lunghezza e foltezza con l’alternarsi delle stagioni, rendendolo così adatto ad una vita in campagna all’aria aperta.

Com’è la carne di suino nero di Calabria?

La carne di questa razza suina è largamente apprezzata per la sua magrezza, dovuta oltre che alla sua naturale conformazione, anche alla maggiore struttura muscolare che la vita all’aria aperta gli permette di avere. Il suo stile di vita sano ed equilibrato, inoltre, fa sì che la quantità di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi omega-3 e omega-6 siano significativamente superiori rispetto alle altre razze suine.

Tutte queste caratteristiche uniche hanno reso la carne di suino nero indispensabile per la realizzazione di salumi e insaccati tipici che ricordano proprio quelli di una volta. La famiglia Madeo produce salumi DOP di Calabria e altri vari prodotti tipici della regione, tutto a partire dalla carne dei loro suini e da una pasta di peperoncino fresco coltivato rigorosamente nei loro campi. L’utilizzo di peperoncino fresco rende i prodotti piacevolmente piccanti, semplici da gustare, dal colore rosso aranciato e con un profumo intenso che non ha nulla a che vedere con i salumi industriali.

In cosa si distingue la filiera Madeo?

L’azienda rappresenta oggi la filiera di razza suina autoctona calabrese più importante d’Italia. Come certificato anche dall’associazione Compassion In World Farming, che si batte quotidianamente per migliorare le condizioni di benessere animale nel settore alimentare, Madeo applica metodi di allevamento particolarmente attenti e che rispettano la salute e il benessere degli animali, tanto da aver ottenuto l’ambito premio “Good Pig”.

La Filiera Madeo vanta quindi di:

  1. Campi agricoli in cui vengono coltivati parte dei mangimi destinati agli animali, ulivi secolari e campi di peperoncino della varietà cornetto e naso di cane, entrambi impiegati nella produzione di salumi calabresi.
  2. Allevamenti allo stato brado e semi brado di suino nero di Calabria, cresciuti senza antibiotici dalla nascita, alimentati senza mangimi medicali. I suini mangiano tutto ciò che trovano in natura e in aggiunta solo verdure di stagione recuperate dalle aziende agricole del luogo e mix di farinacei OGM Free realizzati da un mulino locale.
  3. Un impianto di macellazione, disosso e lavorazione delle carni completamente alimentato da energia ricavata da fonti rinnovabili aziendali.
  4. Uno stabilimento di produzione di salumi tradizionali calabresi DOP.
  5. Un impianto di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e un co-generatore di biogas in cui vengono trasformati reflui animali e rifiuti organici in energia termica ed elettrica. Inoltre i pozzi di proprietà provvedono completamente al consumo idrico aziendale, senza la necessità così di approvvigionarsi dal canale cittadino.

Tutte queste buone pratiche insieme danno vita ad un’azienda unica nel suo genere, che produce carni e salumi che non possono che rispecchiare la qualità della filiera che si trova alle loro spalle. Un esempio da seguire!

Per un allevamento virtuoso e sostenibile: fratelli Altrocchi

polloAlessandro e Giovanni, 2 fratelli che hanno scelto di portare avanti la tradizione dell’allevamento di animali di bassa corte e  fare dell’allevamento virtuoso e sostenibile il loro mestiere.
La loro scelta ha dato vita a una  delle rare esperienze di agricoltura contadina presente sul territorio milanese, certamente da sostenere e valorizzare.

Il loro terreno si trova a pochi passi dalla città, a ridosso della splendida cornice di Rocca Brivio, una bellissima residenza padronale del Seicento.
Qui  gli animali vengono allevati “come si faceva una volta”, secondo un modello virtuoso senza forzature e rispettoso del benessere animale: polli, galli, oche e faraone vivono in uno stato semibrado e sono lasciati liberi di muoversi . Gli animali hanno a disposizione dei ricoveri coperti dai quali sono liberi di uscire e razzolare liberamente per un grande pascolo recintato.
L’alimentazione è integrata con cereali e legumi di produzione aziendale, che giungono dai 60 ettari di proprietà in cui si coltivano mais, soia e orzo e altri cereali.
Il prodotto raccolto in campagna viene macinato e miscelato con altre granaglie e utilizzato in allevamento al posto dei più comuni mangimi industriali.

La carne che ne deriva è coerente al tipo di allevamento e non può che essere di alta qualità: piena di gusto, saporita, adatta a lunghe cotture arrosto o in umido.

Ecco dunque i prodotti proposti su Cortiia:

Anatra
Oche e anatre sono animali ben presenti della tradizione popolare, storicamente molto diffusi nei cortili e nelle cascine del nord Italia. La loro carne è oggi relegata a un consumo limitatissimo. L’azienda agricola Fratelli Altrocchi vi consente di poter riappropriare il gusto di una carne unica, originale, piena di sapore e soprattutto di alta qualità.

Pollo
Carne molto comune, ma sentite che differenza! Questi polli sono il risultato di un processo di allevamento virtuoso che pone forte attenzione al tema del benessere animale. Ben lontani dai ritmi industriali, sono allevati e alimentati con cereali coltivati nella propria azienda.

Faraona
La faraona è un animale di bassa corte di origine africana che da sempre fa compagnia a galli, galline, conigli e capponi. Un volatile rustico come dimostra la carne, soda, compatta, leggermente scusa e estremamente gustosa e saporita.

Coniglio
La carne di coniglio è una squisitezza per il palato. Al forno, in padella, in umido, sono tanti i modi per apprezzare il gusto delicato e saporito di questa carne. La qualità e la genuinità del prodotto dipendono fortemente dal tipo di animale e da come viene allevato. In questo caso, solo conigli ruspanti allevati a terra ed alimentati con cereali coltivati nella propria azienda.

La bontà del latte appena munto

102-0203_IMGIn tanti ce lo avevate chiesto e finalmente è arrivato: porteremo a casa vostra anche il latte!
Un alimento importantissimo per la nostra dieta, tra i più completi e nutrienti, dalle numerose proprietà benefiche.

La ricerca e passione per  i buoni prodotti artigianali del territorio ci hanno portati a selezionare un latte di altissima qualità: il latte Baronchelli.
Subito dopo la mungitura il latte viene imbottigliato, lasciandone così intatti il sapore corposo e la fragranza.
L’unico trattamento a cui viene sottoposto è la pastorizzazione, che ne assicura un periodo di conservazione più lungo.
E la differenza si sente! Provate a sorseggiare un bicchiere di questo latte, vi ritroverete il gusto unico e naturale del “latte di una volta”.

Ma quali sono i punti di forza che rendono il latte Baronchelli tanto speciale?
Semplice: vacche sane e felici danno un latte migliore!
Di questo sono fortemente convinti Giuseppe e Gianpaolo, i 2 fratelli che gestiscono con impegno e passione l’az. Agricola Baronchelli.
Ormai da quattro generazioni, la famiglia Baronchelli coltiva i fertili terreni del Lodigiano promuovendo un allevamento di qualità, in cui il bestiame viene alimentato con i frutti del lavoro agricolo: mais, frumento, fieno.
La tecnica di coltura adottata – la rotazione delle coltivazioni di cereali con quella del prato – consente di non impoverire i terreni.
Il foraggio che ne deriva è di altissima qualità e da animali alimentati con cura e attenzione, non può che derivare un latte saporitissimo!

La stalla è moderna, concepita in modo da favorire il benessere degli animali. Le mucche, infatti, possono liberamente pascolare in recinti all’aperto e per le vacche partorienti è stata riservata un’apposita area spaziosa e tranquilla.

L’az. Baronchelli, inoltre,  tiene insieme con grande sintonia passato e presente: una tipica cascina lombarda ristrutturata, con un mulino d’epoca ad acqua, convive con pannelli solari fotovoltaici che portano l’energia necessaria al funzionamento dell’azienda, confermando così la vocazione ecologica e di rispetto della Natura di questa azienda.

News dagli agricoltori – Cascina Cassinetta

Siamo andati in visita all’azienda di Luigi e Alberto Gilardi.
Abbiamo incontrato Luigi preso nell’attività di “difesa armata” dall’attacco dei calabroni nei confronti dei pochi fichi maturi.

Tra un fico e una fetta di salame, ci ha raccontato delle difficoltà agricole di questa stagione: in particolare il riso che risente degli effetti della “pazza primavera” e rischia di non arrivare a piena maturazione. Stiamo a vedere…

Alberto, il figlio, è oggi l’anima dell’azienda. Un giovane pieno di passione, un volto nuovo dell’agricoltura locale che mostra intraprendenza, voglia di fare e curiosità.

L’azienda merita davvero una visita: è un condensato di architettura contadina e di modernità, connubio inscindibile per fare qualità. La stalla, ad esempio, è pulita, funzionale, a misura d’uomo e del benessere animale. I maiali da una parte, i bovini di razza piemontese dall’altra, hanno i giusti spazi per muoversi, mangiare (solo cereali e fieno di produzione locale) e socializzare.

Lo stesso vale per i pollai dove polli e oche sono liberi di razzolare.

Il laboratorio di lavorazione della carne e di preparazione dei salumi è impeccabile, risultato di una recente ristrutturazione di una parte della cascina.

Una curiosità: la filosofia di Alberto e Luigi è di rendere l’azienda il più possibile autosufficiente. Di recente è stato attivato un impianto fotovoltaico da 19,7 kW con conseguente utilizzo dell’energia prodotta per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti di lavoro, nonché per la climatizzazione della stagionatura.