Scoperto da Cortilia per voi

“Scoperto da Cortilia per voi”, la linea di prodotti essenziali per la spesa quotidiana, che comprende attualmente le prime 160 referenze, dai latticini alle conserve, dai prodotti da forno alle chicche della tradizione.

Con i prodotti “Scoperto da Cortilia per voi” intendiamo raccontare e valorizzare le storie di alcuni dei nostri produttori partner che lavorano per preservare la cultura alimentare e il saper fare. Sono storie fatte di percorsi imprenditoriali distintivi, di persone che hanno a cuore la sostenibilità ambientale e sociale. Noi ci impegniamo a farvele conoscere già attraverso la confezione: il nome del produttore non è nascosto, bensì è “messo al centro”, in un apposito spazio grafico che evidenzia le sue peculiarità.

Le aziende che fanno parte del progetto operano in modo responsabile, etico e trasparente in ogni passaggio: dalla modalità di produzione, che segue i tempi della natura, nel rispetto di persone e animali e dei requisiti di stagionalità e autenticità, fino al confezionamento, che avviene attraverso la selezione di packaging realizzati con materiali al contempo sicuri e poco impattanti sull’ambiente: plastica solo riciclata o riciclabile, vetro e carta riciclabile.

Siamo sempre alla ricerca proattiva di prodotti speciali, dietro ai quali spesso si nascondono realtà imprenditoriali che non si limitano a produrre ciò che è più semplice da vendere, ma che lavorano incessantemente per preservare le tradizioni e il saper fare. Con “Scoperto da Cortilia per voi” vogliamo valorizzare ancora di più queste realtà che si dedicano con amore e rispetto alla terra e alla realizzazione di prodotti eccezionali.

Li trovate qui: https://www.cortilia.it/prodotti/scoperto-per-voi

#Ricettaincassetta

Al via il progetto #ricettaincassetta by Cortilia, un nuovo modo di promuovere i prodotti di stagione e valorizzare il vostro estro culinario.

A partire da questa settimana, all’interno della cassetta, ciascuno di voi riceverà una ricetta illustrata in formato cartaceo con i buchi da raccoglitore, in cui sono riportati semplici raccomandazioni per realizzarle e replicarle a livello domestico. Una piccola guida per diversificare le proprie abitudini culinarie, per conoscere alcuni trucchi del mestiere o, anche solo, per prendere spunto.

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Tutte le ricette si distinguono per essere fortemente orientate alla promozione dell’ortofrutta, ovviamente quella di stagione, con ampio spazio dedicato a far conoscere le più insolite e curiose. La preparazione è facile: bastano piccoli passaggi, mai complicati e impossibili, per una riuscita fedele all’immagine che vi troverete davanti. Nessun trucco, solo tanta concretezza e ovviamente la giusta dose di volontà. In coda alla ricette, tutte le schede riportano anche un piccolo suggerimento, nominato “Un pizzico di curiosità”. Si tratta di qualche riga di approfondimento sulla filiera, sui prodotti e sulle pratiche domestiche, il tutto al fine di contribuire a migliorare il nostro approccio e la nostra conoscenza del cibo.

A fine anno collezionando le schede avrete il vostro ricettario di Cortilia! Perché la conoscenza aumenta il piacere.

Un sorso di Brianza

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Sono tornati i vini de La Costa e ne siamo felici! Siamo felici, ancora una volta, di potervi raccontare di questo inusuale e spettacolare territorio alle porte di Milano. Siamo in Brianza, quella dipinta per la produttività delle sue industrie e per il paesaggio non solito alle rappresentazioni da cartolina. Ma la Brianza non è tutta così. Claudia, Clara con i genitori Mirna e Giordano ne sanno qualcosa. Insieme, armati di entusiasmo, sorriso, voglia di mettersi in gioco, visionarietà hanno accolto la sfida di rilanciare l’immagine di questo territorio, in particolare delle fascinose colline di Montevecchia. Il loro progetto agricolo è stato da stimolo per la nascita di tanti altri ed è così che il territorio si è animato e si sta animando di nuove aziende agricole di qualità. La Costa, oltre a essere un bellissimo agriturismo, è il riferimento per una produzione di vini essenziale e di ottima stoffa enologica, avvalorata da una conduzione agronomica biologica.
Abbiamo scelto le due etichette che al meglio posso aiutare a entrare nello spirito leggero e leggiadro del distretto delle Terre Lariane.
Il Brigante Rosso è un inno alla bevibilità. Un vino succoso e piacevole, dalla giusta gradazione realizzato a partire da uve merlot.
Il Brigante Bianco è la fusione riuscita dei vitigni chardonnay, traminer, Manzoni bianco e verdese: rappresenta al meglio l’anima del territorio.

Frullati di frutta… frutta all’ennesima potenza

Frutta, frutta e solo frutta. Nessun compromesso nella realizzazione di questi straordinari trasformati di frutta, realizzati con passione e professionalità dall’azienda Frutto Permesso, la nostra cooperativa piemontese di frutta di fiducia.

Partiamo dal nome. Anzitutto stiamo parlando di Frullati e non di Nettari o Bevande a base di frutta. Cosa c’è dietro a questa differente denominazione? Un gioco di parole, un richiamo di marketing per attrarre i consumatori? No! Solo sostanza e tanta verità. Parliamo di frutta, quindi niente acqua, niente zucchero, nulla di diverso da pomi e doni della natura coltivati, per giunta, secondo i dettami dell’agricoltura biologica.

Ma come è possibile trarre da una pesca o da un’albicocca un prodotto che si possa bere e che non abbia la consistenza di una marmellata senza aggiungere un po’ di acqua? Ecco il trucco de Il Frutto Permesso! Usare al posto di acqua e zucchero dell’ottimo succo di mela, estratto da mele biologiche piemontesi. Ed è così che da questa combinazione di gusto e salute che nascono questi due straordinari prodotti. Eccoli qui, pronti per voi.

Frullato di pesche con mele BIO (clicca sulla foto)

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Frullato di albicocche con mele BIO (clicca sulla foto)

frullato albicocche e mela 260x260

Più locale di così!

DSC_0975Forse vi sarete accorti o forse no, ma fateci caso: il termine tanto amato, da tutti decantato del Km0 sembra sparito. O meglio, sembra aver perso la sua brillante e autorevole visibilità che fino a poco fa abbagliava contadini, agricoltori, commercianti e ovviamente i consumatori. E dove se ne andato?

Avrà mica lasciato spazio a un po’ più di concretezza e realtà? Forse sì e forse – diciamolo in coro – speriamo! Perché è di questo di cui ha tanto bisogno il mondo dell’agricoltura locale.

Come già discusso a tal proposito, il Km0 è una nobile causa che è servita ad accendere dibattiti, interessi trasversali e un’acuta sensibilità del consumatore attorno alle produzioni locali e al territorio. Ma il territorio, qualsiasi esso sia – specialmente quello attorno a Milano – non è e non può essere una babele infinita di frutta e verdura di ogni sorta 12 mesi all’anno. Riconoscere e convivere con serenità, accettando i limiti strutturali, climatici, colturali e culturali che nostri territori hanno, è doveroso e importante: è un modo concreto di evitare le illusioni, di superare lo slogan del Km0 innalzato all’ingresso di un mercato, di vendere e acquistare frutta e verdura per quello che è veramente.

Eppure, in tutto questo, non dimentichiamoci che viviamo in un territorio meraviglioso, ricco di aziende agricole che quando sono nel pieno della produzione, vanno valorizzate e apprezzate. Facciamo quindi pace con il termine Km0 perché, quando c’è, è giusto farne un buon uso e valorizzarlo.

Oggi abbiamo scelto di raccontarvi una di queste esperienze, in assoluto la più inusuale e inaspettata, in controtendenza… a prova del fatto che il mondo dell’agricoltura locale è fatto anche di sfide, compromessi, sorprese, ecco a voi un caso davvero curioso. Parliamo dell’azienda il Frutteto del Parco, un vero e proprio caso di Km0 riuscito applicato al mondo della frutta, in particolare a quello delle mele. Ed è proprio attorno al frutto più coltivato al mondo, solitamente NON coltivata attorno a Milano, che l’azienda ha realizzato un progetto di produzione strutturato e credibile. Parliamo di un grande frutteto di oltre 20 ettari che per visitare è sufficiente dirigersi in direzione nord di Milano, precisamente a Ceriano Laghetto, all’interno del Parco delle Groane. E’ qui che un gruppo di amici di origine trentina ha deciso di creare il primo grande meleto in terra meneghina. Il risultato consiste in uno straordinario susseguirsi di filari in cui si alternano differenti varietà di mele. Al loro fianco, non mancano le pere e da quest’anno le ciliegie e i piccoli frutti.