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E se domani pranzassi a casa?
Confezione regalo a filiera corta: il regalo è giusto.
Il natale è alle porte. Lo mostrano le città: si vestono di luci e di decorazioni; nelle strade si inizia a sentire a parlare di acquisti e regali per amici e parenti. Cosa finirà sotto l’albero? Se non avete idee, perché non pensare di donare qualche leccornia? Una cosa diversa, ma non strana, visto che ogni anno – come rivela una ricerca di Coldiretti – sono sempre di più gli italiani che lo fanno.
Analizzando i dati raccolti nella ricerca Xmas Survey 2011 di Deloitte, Coldiretti ha osservato che nel Belpaese questo natale sarà all’insegna della gastronomia: alimenti e bevande di qualità non finiranno solo sulle tavole italiane per cene e pranzi di festa, ma anche dentro i pacchetti dei regali.
Sarà un natale di crisi e, in queste condizioni, torna di moda il “regalo utile”; e nulla può essere altrettanto utile che un alimento. Come sottolinea la Coldiretti “la spinta verso regali utili premia l’enogastronomia anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento a ridurre gli sprechi che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio.”
Perché allora non far cadere la propria scelta sui prodotti a filiera corta, venduti direttamente dai produttori agricoli, senza intermediari, che garantiscono in qualità, tracciabilità dell’origine e convenienza.
Regalare confezioni natalizie di prodotti tipici del nostro territorio potrebbe rivelarsi una scelta quanto mai originale che verrà sicuramente apprezzata.
Presto anche sulla piattaforma di Geomercato saranno disponibili prodotti e confezioni regalo.
La spesa online, inoltre, vi consentirà di evitare le lunghe file che caratterizzano il momento clou dello shopping natalizio.
Le buone ragioni della filiera corta
Attenzione e Km0: ricetta contro l'obesità giovanile
Tra le cause del dilagare dell’obesità giovanile negli Stati Uniti, certamente, rientra la cattiva alimentazione dei bambini. Oltreoceano la situazione è grave: un bambino su tre è in sovrappeso o obeso e i tassi sono ancora più elevati in alcuni gruppi etnici.
Per correre ai ripari si è mobilitato persino il Congresso, che ha caldeggiato la creazione di un Gruppo di Lavoro Interistituzionale federale sulla nutrizione e la salute da parte della Federal Trade Commission, insieme alla Food and Drug Administration, il Centers for Disease Control and Prevention e il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e con la collaborazione di esperti di marketing.
Alla fine di aprile è stato pubblicato un documento contenente dei “propositi” volti a incoraggiare le aziende alimentari a sottoporsi a un’autoregolamentazione nella produzione e nella pubblicità degli alimenti destinati a bambini e adolescenti (dai 2 ai 17 anni).
“I bambini sono fortemente influenzati dalle pubblicità alimentari che vedono in televisione e altrove. Creare un marketing alimentare che sostenga, piuttosto che minare, gli sforzi dei genitori per incoraggiare un’alimentazione sana fra i bambini avrà un impatto significativo sulla riduzione dell’epidemia di obesità infantile “ ha detto Kathleen Sebelius della Health and Human Services.
Cosa dovrebbero fare, dunque, le aziende alimentari per incentivare uno stile di vita e uno stile nutritivo sani? Innanzi tutto limitare grassi saturi, zuccheri aggiunti e sodio negli alimenti venduti ai bambini; inoltre la pubblicità dovrebbe incoraggiare i bambini a scegliere solo alimenti genuini come frutta, verdura, cereali integrali, senza grassi o a basso contenuto di grassi, prodotti lattiero-caseari, pesce, carne magra extra e pollame, uova, noci o semi, e fagioli.
Vedremo se entro il 2016 l’industria alimentare riuscirà a rispettare i principi di produzione e di marketing che sono stati indicati.
In Italia, fino ad ora, la salute dei giovani e giovanissimi è stata salvata dalla dieta mediterranea, che ha posto un argine all’obesità giovanile. Sicuramente, sulle nostre tavole, il consumo di frutta e verdura è molto più sviluppato che negli Stat Uniti.
Inoltre, come rilevato dalla Coldiretti, “nonostante il contenimento della spesa dei prodotti alimentari, resta alta l’attenzione alla qualità del prodotti, come dimostra l’andamento del biologico, soprattutto attraverso la ricerca di canali di acquisto alternativi.” Dunque mercatini locali, ma non solo. Dove non arrivano i produttori agricoli, arriva la rete: la spesa online su Geomercato è un modo sicuramente pratico e veloce per fare la spesa che consente di portare sulla propria tavola prodotti a km0 saporitissimi e appena raccolti negli orti del tuo territorio.