Salumi di qualità certificati di Cascina Lassi

Lassi_20120731_C024

Cascina Lassi è un’azienda agricola del Parco Sud di Milano da sempre a fianco di Cortilia. Una realtà versatile e interessante seguita con fare propositivo e innovativo da due giovani e dinamici ragazzi: Mattia e Marco. E’ grazie a loro che Cascina Lassi, da classica azienda agricola specializzata su allevamento e ingrasso di suini, ha saputo cambiare volto e assumere le sembianze attuali e moderne della sostenibilità agricola.

Mattia e Marco sono oggi gli artefici di una produzione variegata, in cui alla cultura del maiale si associa quella del riso, del mais (da antiche varietà), della norcineria, del pollame…. in una parola, tanto cara al mondo agricolo di oggi, MULTIFUNZIONALITA‘.

Altro elemento distintivo di Cascina Lassi è la comodità. A fianco di Cortilia, Mattia e Marco sono riusciti a costruire una gamma interessante ad alto contenuto di servizio. La grande novità sono le nuove vaschette di salumi aziendali in atmosfera modificata. Una frontiera raggiunta che permette di poter valorizzare a pieno la qualità delle materie prima.

In più questi prodotti si sono arricchiti di due nuove e importanti specifiche:

Certificazione Parco Sud Milano
Si tratta di una certificazione di qualità ambientale, attribuita a tutte quelle aziende agricole che, nell’ambito della propria produzione, sono in grado di realizzare azioni a favore dell’ambiente, del territorio e del paesaggio.
Certificazione Eccellenze Italiane
Si tratta di una rete di eccellenze italiane Made in Italy, nata per difendere la provenienza e valorizzare i prodotti, esclusivamente realizzati in Italia, contro il rischio della contraffazione.
Per conoscere meglio i prodotti e per assaggiarli…

C’è pollo e pollo!

Ostini_20120906_C014

Qualcuno avrà sicuramente in mente la nota pubblicità degli anni Settanta (rimasta immutata per oltre vent’anni), corredata da sonora canzoncina, del celebre galletto industriale che svolacchiava sereno e felice nelle nostre case e tra i nostri fornelli… Ebbene, abbandonate questo mito nostalgico di successo e concentratevi piuttosto su qualcosa di vero, autentico e di reale valore agricolo…

Pollo, pollame, galline e tutto ciò che si configura all’interno della macro famiglia dei “pennuti” meritano un po’ più di attenzione e sensibilità… Ecco di cosa tener conto nella scelta della migliore “carne bianca”.

Di primaria e di imprescindibile importanza, la modalità con cui si alleva e si ingrassa un pollo è la base da cui partire. Un allevamento virtuoso permette di garantire il fatidico e centrale tema del benessere animale, espressione di un consumo etico e sostenibile sempre più attuale e sentito. Allevare bene un pollo è, inoltre, garanzia di una qualità sensoriale maggiore, di un’esperienza gastronomica sincera e trasparente, nonché una risposta tangibile alla massa di polli industriali che inondano il mercato.

Nel concreto: un pollo virtuoso secondo Cortilia è il risultato di un allevamento non inferiore a 60-80 giorni, alimentato con cereali e integrazioni di prima qualità. Senza ricorrere a miti bucolici del pollo libero giorno e notte per corti e cascine (irrealistici se si vuole garantire costanza produttiva), un pollo di qualità deve avere il giusto spazio per muoversi, razzolare come è nell’istinto naturale dell’animale. Insomma, niente a che vedere con il drammatico scenario industriale.

In virtù di questo e a prova che un pollo diverso è possibile, ecco una proposta che giunge da un’azienda agricola del territorio milanese.

Si tratta del pollo della Cascina Lassi, un prodotto esclusivo, allevato libero nel pieno rispetto del benessere animale e alimentato con cereali di produzione propria da agricoltura BIO. Un pollo di oltre 90 giorni, della varietà “collo nudo” che ha la particolarità di sviluppare soprattutto il petto. Buono, raro, rivoluzionario… Provare per credere!

“Abbiamo mangiato il panettone e continueremo a farlo”

panettone (1)

Si sa, è tempo di Panettone, il dolce delle feste per eccellenza.

Simbolo del Natale, del dono e del controdono, il Panettone si condivide con amici e parenti, in ufficio tra colleghi per scambiarsi gli auguri..

Ma vediamo da vicino qualche aneddoto curioso per capire da vicino cosa c’è dietro a questo straordinario prodotto, icona della Milanesità più profonda.

Qualche leggenda

Ci sono varie leggende legate all’alchimia del panettone. Una prima ambientata a fine ‘400, narra di Ughetto figlio del condottiero Giacometto degli Atellani, che si innamorò della bella e giovane Adalgisa. Per star vicino alla sua amata egli s’improvvisò pasticcere come il padre di lei, tal Toni, creando un pane ricco, aggiungendo alla farina e al lievito, burro, uova, zucchero, cedro e aranci canditi.

Erano i tempi di Ludovico il Moro, e la moglie duchessa Beatrice vista questa grande passione del giovane, aiutata dei padri Domenicani e da Leonardo da Vinci, si impegnò a convincere Giacometto degli Atellani a far sposare il figlio con la popolana. Il dolce frutto di tale amore divenne un successo senza precedenti, e la gente venne da ogni contrada per comprare e gustare il “Pan del Ton”.

Narra una seconda leggenda che per la vigilia di Natale, alla corte del duca Ludovico, era stata predisposta la preparazione di un dolce particolare. Purtroppo durante la cottura questo pane a cupola contenente acini d’uva si bruciò, gettando il cuoco nella disperazione. Fra imprecazioni e urla, si levò la voce di uno sguattero, che si chiamava Toni, il quale consigliò di servire lo stesso il dolce, giustificandolo come una specialità con la crosta. Quando la ricetta inconsueta venne presentata agli invitati fu accolta da fragorosi applausi, e dopo l’assaggio un coro di lodi si levò da tutta la tavolata; era nato il “pan del Toni”. Fonte saleepepe

La storia moderna

Uno degli artefici del panettone moderno è stato Paolo Biffi, che curò un enorme dolce per Pio IX al quale lo spedì con una carrozza speciale nel 1847.

La Nascita e sviluppo della forma e della confezione attuale del panettone sono databili alla prima metà del ‘900, ad opera dell’ingegno di Angelo Motta, fondatore del noto marchio del panettone italiano (oggi è un marchio della Nestlé, recentemente acquisito dalla Bauli) che propose il cupolone e il “pirottino” di carta da forno, quasi a celebrare la crescita e l’importanza del preparato.

Gli ingredienti

Il panettone è un dolce da forno tutelato da una specifica normativa nazionale (D.M. 22/07/2005) secondo la quale:

La denominazione «panettone» è riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma a base rotonda con crosta superiore screpolata e tagliata in modo caratteristico, di struttura soffice ad alveolatura allungata e aroma tipico di lievitazione a pasta acida.”

Una legge che tutela il consumatore e che stabilisce che devono essere utilizzati ingredienti di alta qualità obbligatori come farina, burro, uova fresche, zucchero, uvetta, canditi, mentre non può essere definito “panettone” un prodotto che utilizza surrogati di basso costo come, ad esempio, la margarina in sostituzione del burro. In questo caso non è possibile vendere il dolce come “panettone”, ma come “dolce da forno”.

L’artigianalità

Il panettone è un prodotto molto complesso da realizzare. Questo tema giustifica la grande diffusione a livello industriale. Eppure permane, soprattutto a Milano, un’immensa cultura artigianale, condotta da pasticceri e panettieri. L’artigianalità del panettone (e di conseguenza il prezzo decisamente più alto rispetto alle referenze sottocosto che si trovano in questo periodo nei supermecati) va ricercata soprattutto nelle materie prime. Ecco cosa ricercare:

– i canditi devono essere profumati, carnosi e sapere di frutta

– l’uvetta deve essere altrettanto: carnosa, dolce al punto giusto e saporita

– il panettone deve profumare di burro, suadente e persistente. Diffidate dai profumi impattanti, conseguenza dell’uso di aromi artificiali.

– al palato deve diffondersi un gusto deciso e delicato, riconducibile alle materie prime essenziali (burro, uova, canditi e uvetta).

Buon Panettone a tutti

Evvivo! è arrivato Pandolia…. un “panettone” speciale

Da qualche giorno l’offerta dei prodotti degli agricoltori e artigiani di Cortilia si è arricchita di un contenuto speciale… parliamo di Pandolia, una sorta di panettone molto curioso che coniuga al gusto e alla tradizione, il territorio e la nutrizione!

Si tratta del risultato dell’inventiva e della creatività di Riccardo e Laura, ideatori del Laboratorio Evvivo che, con il loro progetto, hanno dato vita al sogno di far incontrare l’arte pasticcera con i migliori prodotti del territorio e la scienza della nutrizione.

Pandolia è il primo esempio di come si possa fare un cibo buono, goloso e attento al nostro benessere. Alla base, al posto del burro e di qualsiasi altro grasso, c’è
l’olio extra vergine di oliva. E non uno qualunque! Troviamo l’olio extra vergine di oliva DOP fornito dalla Cooperativa Olivicoltori Lago di Como, una rara eccellenza del territorio lariano.

Pandolia è preparato artigianalmente utilizzando esclusivamente lievito madre, con oltre 32 ore di lievitazione.
La ricetta non contiene burro, non contiene conservanti né aromi.

Il regalo? L’ho comprato online

E anche il Natale 2011 ce lo siamo lasciati alle spalle. E’ tempo di bilanci, dunque, e in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo non possono che essere poco rosei. Tuttavia gli italiani non sembrano avere perso l’entusiasmo per l’arrivo di questa festa e, anche se la spesa media per i regali si è ridotta, non si è rinunciato a mettere qualcosa sotto l’albero.
Secondo i dati di una rilevazione Cermes Bocconi, la spesa per i regali si è ridotta dell’ 8,1% e la metà degli italiani ha speso meno che nel 2010. La parte del leone nei regali la fanno i capi di abbigliamento,  gli articoli tecnologici e i prodotti tipici alimentari. Un dato, però, emerge su tutti: quest’anno la spesa online ha subito un incremento molto significativo conquistando ben il 27% del mercato.
Ma qual è l’identikit di chi acquista online? Uomini, per lo più, che si collocano nelle fasce di età sotto i 30 anni e sopra i 50 anni.
A confermare la crescente tendenza all’acquisto online è stata anche una ricerca condotta da Human Highway in collaborazione con Netcomm (il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano): secondo le previsioni ben cinque milioni di persone avrebbero effettuato acquisti online e per un milione e mezzo di italiani il Web è stato l’unico canale per lo shopping natalizio.