Bentornato Autunno!

zucche, cascina

I nostalgici delle tintarelle estive, di ombrelloni, creme solari e gelati trionfali, non si sentano abbandonati, ma si preparino alla bellezza di quella che è, a pari livello della precedente, una stagione straordinaria.

L’autunno è magico, magici sono i suoi colori, ma anche l’aria, la luce, i suoni e i rumori. Magico è ciò che dalla terra e dalle campagne emerge in questo periodo dell’anno, caratterizzato da un lento e graduale ritiro dell’energia della terra, ma al tempo stesso da abbondanza e dagli ultimi sospiri di calore.

Insomma è una stagione bellissima che prepara alla quiete dell’inverno, di cui è una sorta di primavera.

E’ in questi giorni, per esempio, che l’autunno ci regala prodotti come le zucche, dalle forme variegate e originali e dai nomi ancor più strampalati. Hokkaido, delica, berettina, spinosa, spaghetti, butternut, chioggia, mantovana e tante tante altre. Ci sono quelle ornamentali, meravigliose per dare brio alle nostre case.

Poi è il tempo delle varietà tardive dei frutti dell’estate, come le ultime pesche e prugne, ma anche peperoni e, se il caldo tiene, qualche zucchina e melanzana.

Il mondo delle insalate tenere delle stagioni passate cede il passo a radicchi, cicorie, pan di zucchero, scarola e catalogna.

E’ il momento giusto anche per il mondo dei cavoli, con verze, cappucci, cavolo nero.

La frutta è abbondante con mele e pere che ci accompagneranno per i prossimi mesi, ma anche fichi d’india, gli ultimi meloni, le prime castagne, in attesa di essere sostenute dal trionfale ingresso degli agrumi.

È arrivata la primavera!

L’inverno più pazzo di sempre con temperature miti e abbozzi nevosi ai primi di marzo è ormai archiviato! Da oggi possiamo finalmente ritenerci sprofondati nella bellezza della stagione della rinascita.
Il sole di oggi ne è prova, cosi come le abbondanti fioriture che trionfano lungo le strade e nei nostri campi.
La primavera porta con sé l’aumento della luce, requisito fondamentale non solo per stare bene con noi stessi, ma anche per lo sviluppo di ortofrutta di stagione.

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Gli ultimi cavoli e arance lasciano spazio alla tenerezza delle prime insalatine, quelle fresche e gustose. È anche la volta di tarassaco, erbette e coste (finalmente locali), ma anche dei famosi e rari agretti – conosciuti anche come barba di frati -, del cicorino e della borragine.

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Il nostro paniere di prodotti agricoli è destinato a cambiare ancora di più
nelle prossime settimane… a breve anzi brevissimo, fragole, asparagi, zucchine, ma anche dei primi pomodori…

Riso che passione

Le origini del riso sono molto antiche, la storia narra che questa pianta sia nata in Asia attorno al IV secolo Avanti Cristo. Nei millenni successivi la sua coltivazione si è diffusa in tutto il mondo, fino a diventare la fonte primaria di cibo per metà della popolazione globale.

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L’Italia è il primo produttore europeo di questa specie che, con le sue diverse varietà, viene coltivata principalmente nel famoso “Triangolo d’Oro”, area geografica che comprende le zone agricole di Vercelli, Novara e PaviaNulla più delle risaie caratterizza le campagne lombarde e piemontesi, la pianta del riso viene coltivata in acqua per proteggere il delicato cereale dagli sbalzi termici notturni tipici della pianura.

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La pianta impiega un periodo di tempo che varia dai 5 ai 6 mesi per arrivare alla maturazione, fino a quando, tra ottobre e novembre si possono vedere i campi asciutti  che presentano la classica colorazione giallo-oro del riso maturo. Dopo la raccolta e l’essiccazione, il riso può subire diversi livelli di lavorazione a seconda che si voglia ottenere un prodotto integrale con un maggior contenuto in fibre e micronutrienti, o uno maggiormente raffinato, dal tipico colore bianco.

Il riso Carnaroli è senza dubbio la varietà più coltivata nel nord Italia: lo sanno bene gli amanti dei risotti. L’alto contenuto di amido gli conferisce la classica consistenza più soda e la maggiore tenuta in cottura, sublimata dalla tipica preparazione a fuoco lento tanto amata da lombardi e piemontesi.

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Un Parmigiano unico al mondo!

Il Parmigiano Reggiano è il Re dei formaggi italiani? Diciamo di sì, non fosse altro per la sua popolarità, per la sua connotazione geografica, per la sua tecnica di produzione distintiva, per la sua indiscutibile bontà.… ma cosa succede quando, a queste virtù, si somma una produzione biologica, fatta in montagna, con latte della razza antica Bianca Modenese?

Succede quello che è di casa al Caseificio Santa Rita, la cooperativa di Parmigiano Reggiano Biologico di Montagna di Razza Bianca Modenese Presidio Slow Food.

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Una realtà esclusiva nel senso vero del termine. E’ l’unica al mondo a portare avanti il progetto di sostegno della biodiversità della razza locale, secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Il Parmigiano che ne deriva, infatti, è l’unico di Razza Modenese ad avere il sigillo BIO.

Ma quanto se ne produce?
Una sola forma al giorno per 365 giorni all’anno.

Perché è un Presidio Slow Food?
Perché questo Parmigiano è prodotto da latte di una razza antica a rischio di estinzione. Parliamo della Bianca Modenese, un animale storicamente impiegato nel territorio che è stato poco a poco soppiantato dalle classiche frisone che producono molto di più. Acquistare questo Parmigiano, quindi, significa sostenere la biodiversità animale del Modenese, nonché apprezzare il gusto distintivo di un latte più saporito.

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Birrificio Opera… eccellenza artigianale

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Il mondo delle birre artigianali è approdato anche in provincia di Pavia… Eccoci pronti a raccontarvi una nuova storia, quella del giovane Luca Boselli, un ragazzo appassionato dell’arte birraria che, a partire dal 2012, ha concretizzato il suo sogno.

In squadra assieme all’amico Piero Colombo, Luca è l’artefice di una produzione fedele ai canoni del mondo artigianale. Le materie prime sono selezionate con scrupolo e attenzione maniacale in diverse parti del mondo, tenendo fede agli stili originali da cui si ispirano le differenti birre.

L’azienda, forte anche dell’alto livello professionale e tecnologico, è diventata anche un riferimento per alcune micro realtà che si stanno avventurando nel mondo della birra artigianale, fungendo da supporto produttivo.

Le birre selezionate che avete modo di assaggiare sono le più semplici, ma non per questo banali. Anzi. Parliamo di birre che si distinguono nella loro diversità per la bevibilità e la freschezza. Eccole nel dettaglio:

Birra Dorado Golden Ale

La Dorado è una birra chiara ad alta fermentazione, non filtrata e non pastorizzata, stile Golden Ale. E’ fresca con una leggera sfumatura agrumata di fondo.

Birra Lyra Pils

La Lyra Pils è una birra chiara a bassa fermentazione, non filtrata e non pastorizzata, sitle Pils Keller. A caratterizzarla sono aromi delicati, freschi ed erbacei, seguiti dai mielosi sentori di malto.