Siamo andati in visita all’azienda di Luigi e Alberto Gilardi.
Abbiamo incontrato Luigi preso nell’attività di “difesa armata” dall’attacco dei calabroni nei confronti dei pochi fichi maturi.
Tra un fico e una fetta di salame, ci ha raccontato delle difficoltà agricole di questa stagione: in particolare il riso che risente degli effetti della “pazza primavera” e rischia di non arrivare a piena maturazione. Stiamo a vedere…
Alberto, il figlio, è oggi l’anima dell’azienda. Un giovane pieno di passione, un volto nuovo dell’agricoltura locale che mostra intraprendenza, voglia di fare e curiosità.
L’azienda merita davvero una visita: è un condensato di architettura contadina e di modernità, connubio inscindibile per fare qualità. La stalla, ad esempio, è pulita, funzionale, a misura d’uomo e del benessere animale. I maiali da una parte, i bovini di razza piemontese dall’altra, hanno i giusti spazi per muoversi, mangiare (solo cereali e fieno di produzione locale) e socializzare.
Lo stesso vale per i pollai dove polli e oche sono liberi di razzolare.
Il laboratorio di lavorazione della carne e di preparazione dei salumi è impeccabile, risultato di una recente ristrutturazione di una parte della cascina.
Una curiosità: la filosofia di Alberto e Luigi è di rendere l’azienda il più possibile autosufficiente. Di recente è stato attivato un impianto fotovoltaico da 19,7 kW con conseguente utilizzo dell’energia prodotta per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti di lavoro, nonché per la climatizzazione della stagionatura.