Con i primi caldi, la stagione invita alle gite fuoriporta. Se siete tra quanti sono saltati in macchina per qualche ora di relax, ve ne sareti accorti: il prezzo dei carburanti è balzato alle stelle.
Tralasciando la ricaduta diretta che il caro-benzina ha sul vostro portafoglio quando vi trovate davanti al distributore, avete mai fatto mente locale sull’impatto che i rincari del carburante hanno sul prezzo degli alimenti che acquistate nei supermercati?
In Italia l’86 % dei trasporti commerciali avviene su strada e, a quanto afferma la Coldiretti, i costi della logistica incidono dal 30 al 35% sul prezzo di frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. L’intera industria agroalimentare deve fare i conti con le difficoltà legate al trasporto: secondo le stime, prima di arrivare sulle tavole degli italiani un pasto percorre in media quasi 2000 chilometri.
L’allarme arriva da Federconsumatori, che mette in allerta gli italiani: la Pasqua 2011 rischia di essere una delle più care degli ultimi anni, proprio a causa degli aumenti dei prezzi tra gli scaffali, che sfiorano tassi pari all’8%. Rincari addirittura superiori – vicini al 13% – sono quelli che aspettano poi alcuni prodotti gastronomici maggiormente legati alla tradizione pasquale.
Come fare dunque a non rinunciare a prodotti freschi di stagione senza spendere cifre eccessive? Facile! Secondo Federconsumatori e l’Adusbef acquistando prodotti a chilometri zero, i cui prezzi vengono decisi direttamente dai produttori. Trattandosi inoltre di prodotti freschi del territorio locale, non viaggiano per giorni su camion o nei frigoriferi, contribuendo così positivamente anche alla riduzione delle emissioni inquinanti liberate nell’ambiente dai mezzi pesanti addetti al trasporto e difendendosi più efficacemente dai negativi effetti del caro-benzina.