Sostenibilità e sprechi: dove stanno i surgelati?

Una recente indagine riportata da Carla Massi sulle pagine del Messaggero dipinge gli italiani come pigri e frettolosi in cucina.

A quanto pare gli italiani hanno sempre meno tempo da dedicare alla cucina, pertanto ricorrono con grande facilità all’uso di cibi pronti, precotti e surgelati. Stando ai risultati della ricerca, gli italiani riempirebbero i carrelli della spesa di cibo già pronto non solo per quanto riguarda i prodotti tricolore doc (pizza, pasta e sughi), ma anche di frutta e verdura già confezionate, lavate, pulite e tagliate.

“Negli ultimi dieci anni – spiegano gli analisti della Coldiretti – le quantità di verdure pronte per l’uso in sacchetto acquistate dagli italiani sono più che triplicate e oggi vengono acquistate da un italiano su due per la necessità di risparmiare tempo, ma anche per l’esigenza di mantenere la linea con cibi freschi. Si stima che lo scorso anno il volume dell’ortofrutta confezionata abbia superato i 100 milioni di chili”.

Ma una scelta di questo genere ha un impatto diretto sulla sostenibilità ambientale, e l’opinione pubblica inizia a prendere coscienza di tale aspetto. Si moltiplicano perciò le informazioni volte a convincere il consumatore della bontà delle proprie scelte d’acquisto.

Ormai anche i produttori hanno capito che quello della sostenibilità è un tema che, nel bene o nel male, fa discutere e così cercano di tirare acqua al proprio mulino. L’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, per esempio, precisa che – nel caso dei “cibi da congelatore” – la quasi totale assenza di sprechi e la quantità ridotta di energia necessaria alla loro cottura li renderebbe ingredienti perfetti per una cucina sostenibile ed ecologica.

Ma ne siamo proprio sicuri? Gli alimenti surgelati hanno i loro pro e i loro contro. Se è vero che spesso non necessitano di essere lavati, cosa che consentirebbe un risparmio idrico, possiamo davvero escludere che questo spreco non avvenga nella fase iniziale della produzione? E che dire del packaging e dello spreco che esso crea?! Inoltre state pur certi che gli ortaggi presenti nelle confezioni dei banchi-frigo (a proposito…quanto consumano?) non vengono dalla fattoria fuori porta, ma percorrono molti chilometri prima di arrivare nei supermercati.

Tuttavia da anni ormai i surgelati rappresentano una comodità irrinunciabile, soprattutto per chi o non ha una grande passione per i fornelli oppure per chi non ha tempo da dedicare alla cucina. E allora che fare? Semplice, la spesa online di prodotti a filiera corta consente di risparmiare tempo senza rinunciare al gusto genuino degli alimenti, con un occhio di riguardo al tema della sostenibilità ambientale.