Chi ha paura delle contraffazioni a tavola?

Se pensate che la cosa che spaventa di più gli italiani siano le frodi fiscali e gli scandali finanziari, vi sbagliate di grosso. Nonostante i tempi che corrono, a preoccupare gli abitanti del Belpaese sono soprattutto le frodi a tavola, perché possono avere ripercussioni sulla salute. Questo quanto emerge da una ricerca di Coldiretti/Swg, secondo cui ben 6 italiani su 10 hanno paura delle contraffazioni alimentari. Il tema, purtroppo, è tornato alle attenzioni della cronaca proprio in questi giorni, quando è stata data la notizia dell’importante operazione che ha portato la Guardia di Finanza a sequestrare prodotti provenienti da Paesi  terzi, come la Romania, perché distribuiti con l’etichetta “biologico” quando invece sarebbero frutto di coltivazioni normali.
Quale soluzione per non incorrere in tali truffe? Secondo la Coldiretti la soluzione sta nell’introdurre al più presto un marchio per il biologico italiano. Altra soluzione potrebbe essere quella di accorciare il più possibile la filiera produttiva. I rischi dovuti alla poca trasparenza sulla provenienza dei prodotti, infatti, crescono con l’allungarsi della filiera e con l’aumento degli intermediari che si frappongono tra produttore e consumatore. Spazio dunque alla vendita diretta dal produttore al consumatore. Solo attraverso la vendita diretta i produttori possono garantire in prima persona sulla qualità dei loro prodotti, stabilendone anche i prezzi in maniera autonoma, senza intermediari, migliorando anche il rapporto qualità/prezzo.