Il Natale a tavola!

Si avvicina il Natale e così la preparazione dello stomaco alle grandi mangiate che ci aspettano. Se la costante del Natale sono le tavolate di parenti e le innumerevoli portate, non possiamo definire un menù standard per tutti. Il bello della nostra tradizione gastronomica è proprio questo, ognuno ha i suoi piatti della tradizione oltre che un appuntamento fisso, che sia alla Vigilia, il giorno di Natale o a Santo Stefano. E c’è chi affronta tutte e tre le giornate! Per non farci mancare nulla abbiamo comunque messo insieme un bel po’ di prodotti per le feste, belli da regalare o da cucinare insieme a parenti e amici.

Riprendiamo quindi il discorso sulle differenti declinazioni del menù di Natale che, per quanto sia diverso in ogni casa e in ogni regione, trova alcune costanti.

Partiamo dal “quando: in genere al Centro e al Sud si festeggia con il “Cenone della Vigilia”, mentre al Nord è più diffuso il pranzo del 25. Passiamo subito al “cosa”: il 24 sera è uso preparare una cena di “magro”, a base di pesce, mentre a Natale, durante il pranzo del 25, via libera anche alla carne. Un’altra costante sono i dolci: che si tratti di pandoro, panettone o torrone, in genere, almeno uno dei tre, non manca su nessuna tavola! Ma non è finita qui. A ognuno la sua tradizione e piatto tipico! Abbiamo individuato qualche preparazione tipica, amata e consumata al Nord, Centro o Sud Italia.

Al Nord

Una delle specialità valdostane che si mangia per la festa di Natale è la carbonade, carne di manzo cotta nel vino rosso. In Piemonte non è Natale senza gli agnolotti e il gran bollito misto, condito con le salsine tra cui il bagnet ross e verd. Se in Lombardia uno delle portate più tradizionali è l’anguilla, fresca o in conserva, in Veneto si mangia la polenta con il baccalà e il lesso con le salse mentre in Trentino-Alto Adige si divorano piatti di canederli.

In Centro Italia

Tortellini e passatelli, rigorosamente in brodo, tagliatelle e lasagne, ma anche tortelli di zucca e alle erbette. Anche qui il baccalà è protagonista nelle tavole della vigilia: in Lazio abbonda anche il fritto misto di verdure e il capitone. A Roma, alla Vigilia, non può mancare la minestra di pesce. Ci sono anche gli spaghetti con le alici, l’anguilla fritta o in carpione e l’insalata di puntarelle. E per finire dolci accompagnati da tanta frutta secca da sgranocchiare. A Natale, invece, si fa l’abbacchio al forno con le patate e i cappelletti in brodo, ma anche il bollito. In Toscana va per la maggiore l’arrosto di faraona o di anatra.

La tavola al Sud

Pesce crudo, carne e verdure non mancano: minestra di scarole, verze e cardi in brodo di tacchino, e poi baccalà lesso e pane con le mandorle. Ma anche cime di rapa e le pettole, frittelle di pasta lievitata che si farciscono con pomodori, capperi, origano e alici, ma anche gamberi, cime di rapa e ricotta.

Abbiamo individuato solo alcune portate tipiche del Natale! Siamo sicuri che ne avrai altre da aggiungere e raccontarci, dicci la tua nei commenti o taggaci sui social aggiungendo l’hashtag #nataledistagione, perché, si sa, il Natale è di stagione!

Buone feste da Cortilia!