La manovra economica approvata per tentare di rinsaldare la salute dei conti pubblici italiani ha già avuto i primi effetti: dalla settimana scorsa, l’imposta sul valore aggiunto è passata, per quanto riguarda molti prodotti, dal 20 al 21%. Una decisione che costringerà i consumatori a tenere alta l’attenzione nel fare la spesa, secondo Coldiretti, perché c’è il rischio che il provvedimento generi un aumento dei prezzi immotivato.
I coltivatori chiedono, tramite comunicato, un monitoraggio dei prezzi: “Occorre vigilare perché l’aumento dell’Iva non sia l’occasione per speculare con aumenti di prezzo ingiustificati su beni indispensabili per i cittadini e le imprese, dalla benzina ad alcuni tipi di alimenti e bevande”. Bisogna insomma evitare che l’aumento dell’Iva si riversi con un “effetto valanga” sui portafogli degli italiani, come conseguenza di un innalzamento del prezzo di moltissimi prodotti lungo l’intera filiera produttiva, a partire dalla benzina.
L’allarme lanciato da Coldiretti è comprensibile: in Italia, mediamente, un pasto percorre circa 2 mila chilometri prima di giungere a tavola, viaggiando nell’86% dei casi su gomma; il rischio di aumenti è forte.
Come porsi al riparo dalle possibili slavine? Con la filiera corta, che consente di ridurre al minimo gli spostamenti delle merci e dunque contenere i prezzi.