In questi giorni si sono susseguite notizie allarmanti sul nuovo batterio E.coli, che si anniderebbe tra la frutta e la verdura. Se la cautela è un bene, sembra invece inutile lasciarsi prendere da allarmismi esagerati.
Quello che serve, in momenti come questo, è piuttosto condurre una seria riflessione su quanto scegliamo di portare sulla nostra tavola. Spesso infatti, facendo la spesa di fretta tra i banchi del supermercato, ci dimentichiamo di porre attenzione alla provenienza delle verdure. Abitudine quantomeno strana, visto che il nostro Paese produce frutta e verdura di ottima qualità e in quantità sufficiente a rendere inutile importare ortaggi dall’estero. La strada per evitare il ripetersi di casi come quello che stiamo vivendo passa anche per un consumo più attento? Non è certo, ma probabile. Il Made in Italy è la soluzione di ogni male? Certamente non è una panacea, ma consumare prodotti di stagione e non sottoposti a lunghi viaggi e trasporti riduce la possibilità di trovarsi di fronte ad alimenti adulterati o mal conservati.
Come aumentare la sicurezza dei pasti? Prestando maggiore attenzione alla tracciabilità dei prodotti che si scelgono, prendendo coscienza del percorso che compiono dal produttore alla tavola. In questo senso, gli alimenti a chilometro zero rappresentano un’avanguardia (provengono dal territorio vicino), mentre la filiera corta consente di portare sulla tavola alimenti di stagione, freschi e genuini.
Il rispetto dei cicli naturali garantisce la qualità del prodotto, che arriverà freschissimo sulle vostre tavole, senza subire alterazioni dovute ai chilometri percorsi nel passaggio dalla terra alla tavola.
Geomercato, mettendo a disposizione una piattaforma internet su cui acquistare direttamente online dai produttori locali, consente di avvicinare la campagna alla città, i produttori ai consumatori finali, riducendo i canali di distribuzione e puntando sulla creazione di percorsi sostenibili che riducono al minimo le emissioni di gas nell’ambiente.