Il pane di Forno Brisa

Esmeralda, Pasquale e Davide sono i volti di questo entusiasmante progetto di idee che ha preso forma da pochi mesi a Bologna. Forno Brisa è un laboratorio di panificazione artigianale che nasce dopo un percorso comune tra le mura (e i campi) dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, nell’ambito del Corso di Alto Apprendistato… I nostri hanno messo in piedi un’idea semplice e rivoluzionaria che racchiude attorno a sé ingredienti nuovi, saperi freschi e profumi antichi, il tutto riattualizzato in chiave contemporanea. Grani antichi, rapporto diretto con agricoltori e artigiani, lievitazioni naturali, condivisione di esperienze, ricerca della qualità e del dettaglio. È da questa manciata di valori che derivano artefatti meravigliosi, dal pane “quotidiano e non comune”, a pizze, focacce, biscotti, torte e, in collaborazione con un amico birraio, due birre di filiera.

Brisa-cover (2)Il pane proposto da Forno Brisa è un’eccellente testimonianza di quanto la qualità della materia prima e le virtù della lievitazione naturale sanno dare. Un artefatto elegante, profumato, pieno di gusto e di giusta consistenza.

Perché il lievito madre?
Migliora la conservabilità e la digeribilità del pane, lo rende nutriente ed esalta il sapore dei cereali.
Perché il grande formato?
Garantisce maggiore conservabilità e aiuta a riscoprire valori ormai dimenticati come la condivisione del pane e dei pranzi in compagnia (dal latino Cum Panis)
Perché le farine integrali o semintegrali?
Rispetto alle farine bianche mantengono al loro interno tutti i nutrienti, gli enzimi e una parte di fibra solubile. Garantiscono maggiore digeribilità, maggiori nutrienti, un senso di sazietà più duraturo, regolare assorbimento di zuccheri e migliore flusso digestivo e integrale.
Perché le farine macinate a pietra?
La macinazione a pietra permette il mantenimento di basse temperature che non compromettono i nutrienti essenziali presenti nelle farine (vitamine, minerali, proteine, enzimi). Il risultato è una farina integra, a tutto corpo, che può essere in seguito setacciata a piacimento dal mugnaio.

Carlo Eugenio Fiorani – Il dialogo perfetto tra ingredienti di prima qualità e l’arte bianca

fiorani“Contadino, fornaio e norcino. Un ritorno al passato per un’evoluzione futura.”

Una frase semplice e sincera che descrive tutta la filosofia di Carlo Eugenio Fiorani che si riassume nel desiderio di rendere concreta una nuova idea di agricoltura, con un progetto che guarda al passato, ma con intuizione, competenza e imprenditorialità contemporanee.

Giovane, è giovane; entusiasta, anche. Di passione per il buon cibo e per la sua terra di origine ne ha da vendere.
Ecco allora che nel 2012, dopo una laurea presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e anni di attivismo presso l’associazione Slow Food,  decide di tornare a Castelverde, in provincia di Cremona e dare vita al suo progetto legato alla riattualizzazione del concetto di “economia agricola”.

Se si è armati di coraggio, umiltà e voglia di mettersi in gioco, nulla è impossibile. Carlo ha così trasformato i terreni di famiglia nella campagna cremonese in una realtà virtuosa e sostenibile, dove l’indipendenza energetica è garantita da pannelli fotovoltaici.

Carlo conduce un’azienda a ciclo chiuso occupandosi di tutta la filiera, a partire dalla coltivazione del frumento, in attesa della certificazione biologica. Esso viene destinato in parte al proprio laboratorio da cui sforna pane a lievito madre, e in parte ai maiali allevati allo stato brado che, dopo i giusti tempi di ingrasso, sono valorizzati in ottimi salumi della tradizione cremonese. E’ in cantiere un progetto di produzione di birra agricola, con materie prime aziendali. Gli ortaggi prodotti vengono venduti freschi oppure trasformati in confetture e conserve.

Tra tutti i prodotti, il pane ha un posto speciale all’interno della sua produzione.
L’arte nobile della panificazione raggiunge nel suo laboratorio un livello d’eccellenza:  viene infatti prodotto con l’utilizzo della pasta madre, rigenerata e rinfrescata quotidianamente, e una lunga lievitazione. Il pane che ne deriva risulta particolarmente conservabile: la sua durata supera la settimana. Fino al quarto giorno è possibile consumarlo tal quale, successivamente si può anche riscaldare.

Grazie a un’accurata lavorazione di farine macinate a pietra con basso contenuto di glutine, nel suo laboratorio vengono diverse tipologie di pane.
E finalmente, grazie alle varietà proposte su Cotilia, quel profumo del pane che inebria le nostre case non è un ricordo nostalgico, ma un’attuale realtà:

 

 

Pane lievito madre semintegrale
Pane lievito madre ai tre cereali
Pane lievito madre al mais corvino
Pane lievito madre con le trebbie