Carnevale: origini e date da segnare in agenda

Un rinnovamento simbolico, un ultimo eccesso di follia e ingordigia, un banchetto grasso, un addio alla carne (momentaneo). Semel in anno licet insanire dicevano i latini e ancora oggi il carnevale rimane una festa di travestimenti e abbondanza, oltre che di scherzi nonostante si stiano sempre più dimenticando le radici culturali e religiose che hanno reso tale questa ricorrenza.

La storia del carnevale risiede infatti nelle feste dionisiache greche e nei saturnali romani, momenti che celebravano un rinnovamento simbolico, attraverso l’eccesso, e durante i quali era concesso un ribaltamento delle gerarchie e degli obblighi sociali.

Libero spazio quindi a dissolutezza e scherzo: nel Medioevo ad esempio le persone comuni potevano salire sull’altare di una chiesa e tenere un sermone sconcio, senza timore di ripercussioni. Sempre nel Medioevo si ritiene sia nato il termine Carnevale, legato appunto all’addio alla carne in quanto terminati i festeggiamenti, sarebbe cominciata la quaresima. Negli anni i sermoni peccaminosi sono mutati in parate e travestimenti ma l’abbondanza della tavola è rimasta ed è per questo che giovedì grasso e martedì grasso si chiamano così.

Ma quando cadono quest’anno?

Le date da segnare in agenda sono:

  • Giovedì grasso: 20 febbraio 2020
  • Martedì Grasso: 25 febbraio 2020
  • Mercoledì delle Ceneri: 26 febbraio 2020
  • Carnevale Ambrosiano: 29 febbraio 2020

In Italia infatti il carnevale prende il via con il giovedì grasso, 20 febbraio, e culmina il 25, in occasione del martedì grasso. Le date sono stabilite ogni anno in base alla Quaresima e alla Pasqua e il martedì grasso è il martedì prima del mercoledì delle Ceneri, giorno che inaugura la Quaresima.

Ma non è così semplice. Se le date di tutto l’Occidente cristiano combaciano, fanno eccezione le zone dell’arcidiocesi di Milano e di alcune diocesi limitrofe, che adottano il rito ambrosiano, rito liturgico diverso da quello romano e che fu introdotto da Sant’Ambrogio.

È così che il carnevale meneghino inizia e finisce dopo: il culmine è infatti il primo sabato dopo il martedì grasso (quest’anno cade il 29 febbraio). E di conseguenza anche la Quaresima a Milano inizia dopo, precisamente il domenica successiva (1 marzo).

Appurate tutte le date e che per entrambi i riti il Carnevale termina con l’inizio della Quaresima, è ora di mangiare. Esistono tante belle ricette che in questi giorni dell’anno profumano le nostre case, di fritto. Non c’è molto altro da aggiungere: friggi più che puoi allora! Ma attenzione, scegli l’alleato migliore (l’olio giusto) per le tue fritture!

Bignole di carnevale all’arancia

Dolce tipico di carnevale, le bignole sono piccole palline di impasto fritte in olio bollente e rivestite di zucchero a velo. Se siete dei grandi golosi potreste addirittura riempirle di crema pasticcera o di crema al cacao e nocciole…
Lasciatevi tentare da questa bontà: come dice il vecchio adagio…semel in anno…

bignoleTempo di preparazione: 40 min

Ingredienti:
200 g di farina
50 g di zucchero
40 g di burro
10 g di lievito per dolci
un bicchiere di succo d’arancia
due uova 0
la scorza grattugiata di un’arancia
olio d’oliva per friggere
zucchero a velo

Mettete l’olio a scaldare.
Mescolate la farina con il lievito e lo zucchero. Impastate gli ingrediendi con le uova, il burro fuso, il succo delle arance e la scorza.

bignole - step 1Formate rapidamente delle palline ben tonde . Quando l’olio sarà a temperatura, friggete le castagnole fino a che saranno dorate fuori e ben cotte all’interno.

bignole - step 2Scolatele su carta assorbente e cospargetele di zucchero a velo.

Le chiacchiere si fanno dolci a Carnevale

chiacchiereCarnevale: tempo grasso e di festa. Tante le ricette e le leccornie associate a questa
spensierata festività. Primi tra tutti i dolci, in particolare quelli fritti che dalle case e dai forni diffondono nell’aria quell’invitante profumo di allegria.

Le chiacchiere sono il tipico dolce di Carnevale. A seconda della zona in Italia assumono nomi e varianti diverse: bugie, lattughe, cenci, stracci, guanti, cioffe, crostoli, rosoni, sfrappe e chi più ne ha più ne metta. Alla base un dolce semplice e leggero nelle versioni fritte o al forno. Un impasto di farina, poco zucchero, uova, il tutto steso sottile sottile e poi cotto.

Ecco una ricetta che abbiamo testato per voi, da realizzare a casa e da condividere con gli amici:

500 grammi di farina di grano tenero
3 uova
50 grammi di zucchero
50 grammi di burro ammorbidito
un pizzico di sale

olio di arachidi per friggere
zucchero a velo

Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere una massa liscia e omogenea. Lasciare riposare qualche minuto, poi tirare con il mattarello o con la macchina de pasta fino a ottenere delle sfoglie sottili. Tagliarle e ottenere dei rettangoli della dimensione preferita incidendoli con un coltello o con una rotella da pasta. Immergere le chiacchiere in abbondante olio di arachidi bollente e cuocere per pochi secondi. Togliere dall’olio, passare su carta assorbente e una volta fredde cospargere di zucchero a velo.