Gli scarti di frutta e verdura sono una risorsa insospettabile, da cui ottenere deliziose ricette. Ecco qualche consiglio per utilizzare gambi, foglie e bucce, soprattutto se si tratta prodotti freschi e non trattati, come quelli in vendita su Cortilia
In cucina, normalmente, si tende a eliminare le parti di frutta e verdura che si pensano inutilizzabili, sfruttandone magari solo quelle più tenere o belle: ma questo è un vero peccato! Oltre all’aspetto anti-spreco, infatti, i gambi, le foglie esterne e la buccia dei prodotti dell’ortofrutta sono un concentrato di vitamine e minerali, molto preziosi e facilmente riutilizzabili. Scopriamo come…
Se per esempio acquistate un kit di ortofrutta di stagione sul nostro sitocomposto da prodotti non trattati, requisito importante per un buon riutilizzo degli scarti, ecco alcune strategie e consigli per non buttare via nulla.
Mele: non scartate le bucce perché, oltre a contenere quercetina, una sostanza dalle proprietà antiossidanti, sono perfette da utilizzare per preparare dei golosi e sani dolcetti.
Broccoli: i loro gambi, che in molti scartano, sono ricchi di minerali, praticamente un mix di salute! E sotto l’aspetto culinario, sono ottimi come ingrediente di farce o polpette vegetariane.
Torsolo dell’ananas: lo sapete che è una “bomba” di sostanze antinfiammatorie? Per non parlare della sua bontà tagliato a cubetti e aggiunto in un riso alla cantonese!
Zucca: si deve usare anche la buccia, perché è buona e ricca di fibre e sostanze antiossidanti. Fatela cuocere in brodo per circa 15 minuti, diventerà tenerissima, e potrete trasformarla in una crema gustosa, e meno dolce di quella preparata con la polpa. E se fate la zucca in forno, non è necessario toglierla!
Porro: questo ortaggio è in realtà composto da 3 parti, il bulbo, le parti verdi e anche le radici. Le parti verdi sono ricche di fibre e hanno un gusto più deciso. Se le usate nelle stesse ricette in cui utilizzate il bulbo allungate la cottura di 3-4 minuti circa. Il risultato sarà ottimo.
Sedano rapa: ogni volta che lo cucinate tenete da parte buccia e ritagli perché sono ottimi per preparare un buon brodo, una soluzione semplice per valorizzarne i benefici. Usate le bucce del sedano rapa anche in zuppe e vellutate, ne basterà poco per arricchirne il gusto.
Queste sono solo alcune delle fantastiche cose che si possono fare con gli “scarti” dell’ortofrutta, ma la cosa fondamentale che bisogna ricordare sempre è: bisogna amare il cibo e odiare lo spreco!
Il 5 febbraio si celebra la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare: giornata fondamentale per informare e sensibilizzare le persone a questo tema ma la lotta allo spreco va combattuta tutti i giorni. Cambiare (e migliorare) le proprie abitudini si può, partendo dalla propria cucina, dai piccoli gesti quotidiani e bastano pochi accorgimenti per ridurre sensibilmente il volume del sacchetto della spazzatura!
4 consigli per ridurre lo spreco alimentare nelle nostre cucine
1. Fare una spesa più consapevole e biologica, comprare solo quello che veramente ci serve e, infine, fare molta attenzione agli imballaggi dei prodotti acquistati.
2. Organizzare il proprio frigo e pulirlo almeno una volta a settimana. Mettere sempre i prodotti appena acquistati dietro e quelli vecchi davanti, così da tenere sotto controllo le date di scadenza e non far deperire nulla. E’ fondamentale conservare correttamente frutta e verdura all’interno del proprio frigo per ridurre al minimo lo spreco alimentare.
3. Dedicarsi al meal prep, grazie al quale è possibile preparare in anticipo i pasti dell’intera settimana. Quando si ha un po’ di tempo, si può pianificare il menù della settimana e dedicandosi poi alla preparazione di verdure, cereali, proteine vegetali e non, in modo da avere parte del lavoro già svolto. Il meal prep permette di ridurre gli sprechi evitando così di far andare a male il cibo e, cosa non trascurabile, di avere un’alimentazione più sana.
4. Utilizzare parti di scarto di verdure che altrimenti butteremmo via o di altri alimenti (come ad esempio il pane raffermo). Non buttate via le bucce di patata, di carota, di zucca, i gambi e le foglie di broccoli e cavolfiori, i baccelli dei piselli, i gambi duri degli asparagi, le foglie esterne del carciofo, la parte centrale dura della foglia del cavolo nero. Tutte queste parti, normalmente considerate di scarto, possono rivelarsi una grande ricchezza di elementi nutritivi. Per questo molti dei nostri kit ricette contengono sempre un consiglio su come riutilizzare queste parti vegetali! Ecco qualche esempio:
Il kit pastina in brodo colorato. La verdura usata per fare il brodo non va sprecata: si può frullare per ottenere una deliziosa vellutata, da servire a parte condita con olio evo e parmigiano.
Canederli alla tirolese in brodoBon Bon di panettone avanzato
Anche i pizzoccheri della Valtellina possono essere senza sprechi. Basta non buttare le bucce delle patate e disporle su una teglia con carta forno, un filo di olio EVO, sale e rosmarino e farle croccare in forno per ottenere delle chips!
Con un po’ di creatività e fantasia possiamo infatti dare una nuova vita a tantissimi alimenti. Vediamo nel dettaglio uno dei soggetti, il carciofo, che ha una percentuale di spreco maggiore e come, con piccoli accorgimenti, si può gustare fino in fondo.
Come si puliscono i carciofi
Per prima cosa preparate una ciotola con acqua e limone così da immergere i carciofi tagliati e impedire che anneriscano. Tagliate la punta, la parte più dura e generalmente con le spine, poi sfogliate il carciofo togliendo le foglie esterne più dure. Fermatevi quando trovate le foglie tenere di un colore giallo/verde. Tagliate il gambo alla base del carciofo, spellatelo eliminando la parte più esterna fibrosa ed eliminate eventuali spine, poi tuffatelo in acqua per non farlo annerire. A questo punto tagliate il carciofo in due parti per il lungo ed eliminate la barba, ovvero la peluria che si trova all’interno. Toglietela scavando con un coltellino o uno scavino, dividete la metà del carciofo in altre due parti e tuffatelo nell’acqua acidula. Se invece volete cucinare il carciofo intero, togliete le foglie esterne più dure, poi allargate delicatamente le foglie, inserite uno scavino ed eliminate la barba interna.
Come utilizzare le parti di scarto del carciofo
Quante volte abbiamo buttato via le foglie esterne più dure del carciofo? In realtà anche questa parte contiene della polpa ma bisognerà separarla dalla fibra. Bastano alcune piccole attenzioni per realizzare una perfetta ricetta antispreco. Per prima cosa cuocete le foglie esterne in abbondante acqua per 30 minuti circa. Poi potete lasciare l’acqua nella pentola e frullare il contenuto con un frullatore ad immersione. Filtrate il tutto e otterrete una crema molto liquida (dalla consistenza simile ad un brodo). Oppure scolate le foglie e passatele in un passaverdura, un mixer o anche nell’estrattore. Filtrate con un colino e ciò che otterrete sarà una crema (molto più densa rispetto alla versione precedente) a base di sola polpa del carciofo. Con questa operazione avrete scartato la parte fibrosa.
La crema ottenuta dallo scarto delle foglie di carciofo si può congelare nel contenitore del ghiaccio in modo tale da avere dei cubetti sempre disponibili all’occorrenza. In alternativa si può conservare frigo, in un vasetto di vetro con chiusura ermetica, per una settimana circa.
Come si utilizza?
Il suo utilizzo varia in base alla densità della crema ovvero se contiene poca o tanta acqua, ma si presta a diversi usi: per condire un primo piatto a base di pasta, per preparare un pesto, se la consistenza è densa, da frullare con altre verdure e frutta secca, per preparare un hummus con i legumi, per condire un risotto o un altro cereale, da aggiungere ad un contorno di verdure semplicemente come insaporitore.
In questi giorni si è celebrata la GIORNATA DELL’AMBIENTE, dedicata al tema scottante e paradossale degli sprechi alimentari. Giornali, tv, media di vario genere hanno sollevato l’attenzione sulle tonnellate di cibo edibile che ogni giorno vengono buttate letteralmente nell’immondizia…. un dramma!!!
La Fao stima che ogni anno nel mondo vengano buttate via 1,3 miliardi di tonnellate di avanzi, l’equivalente di un terzo di tutto il cibo prodotto. É il quadruplo di quanto servirebbe a nutrire gli 868 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame.
Cosa fare? è semplice…. ecco le 4 parole chiave di Cortilia per ridurre gli sprechi alimentari:
1) Essenziale
Marco Mengoni a parte, questa parola è l’antitesi al consumismo e all’inutilità della spesa fatta con impulso.
Fare una lista della spesa, acquistare solo quello di cui avete effettivamente bisogno sono i primi passi per evitare che dispense e frigoriferi si riempano del superfluo.
2) Territorio
Preferire il cibo locale, coltivato vicino a voi, compatibilmente con ciò che il territorio può ed è in grado di offrire. In questo modo si sostiene l’agricoltura locale, il lavoro degli agricoltori, si valorizza la stagionalità e i ritmi della natura. Un modo concreto di custodire la terra, premiare chi la valorizza e non chi la distrugge.
3) Agricoltura
Il cibo è il prodotto dell’agricoltura. Evitare i cibi troppo manipolati, risultato di processi industriali che generano grande inquinamento, sprechi di energia e valori nutrizionali scadenti. Questi cibi sono i primi a finire nell’immondizia, insieme a tonnellate di materiale di confezionamento.
4) Cucina
Valorizzare le vostre capacità ai fornelli. Gli sprechi si riducono anche con un’adeguata cultura alimentare. L’immenso bagaglio di ricette della tradizione gastronomica, ma anche la creatività di foodblog e la rete, offrono opportunità per cucinare e dare un risvolto gastronomico a tanti ingredienti, compresi i più insoliti, valorizzando le parti meno nobili e gli avanzi.