Tutto quello che c’è da sapere sull’avocado

L’avocado è un frutto (appartenente alla famiglia delle Laureaceae) di consistenza molto cremosa e poco saporito, per questo l’ideale è abbinarlo ad altri alimenti dal sapore più deciso come il lime o il peperoncino. In Colombia ad esempio, l’avocado si consuma abbinato ai più disparati alimenti, dalla carne, all’insalata, passando per il riso fino al sandwich e tanto altro: si dice che per le strade, ogni 100 persone se ne trovano 5 che vendono avocado.

avocado

È tra i frutti più ricchi di fibre e contiene anche molto potassio e vitamina C, E e K, oltre ad avere il doppio di grassi monoinsaturi (buoni) rispetto al salmone. Il piatto più famoso a base di avocado è senza dubbio la salsa messicana guacamole.

QUALCHE CURIOSITA’

  • Il Messico è il principale produttore ed esportatore di avocado del mondo
  • Un albero di avocado può produrre fino a 500 frutti l’anno
  • Le foglie di avocado sono spesso utilizzate nei piatti messicani per il loro sapore simile a quello dell’anice
  • Gli avocado maturi devono piegarsi leggermente quando vengono premuti

RICETTA
La nostra ricetta preferita a base di avocado è il classico toast, un piatto semplicissimo, nutriente e versatile, per cui ci si può sbizzarrire dando sfogo alla fantasia e creatività.

toast di avocado

Ecco la nostra versione:

INGREDIENTI

  • 4 fette di pane in cassetta tipo svedese
  • 1 avocado maturo
  • mezzo limone
  • semi di sesamo tostato
  • erba cipollina o altra erba aromatica a piacere
  • q.b sale
  • q.b pepe

PREPARAZIONE
Tagliate il pane a fette da circa mezzo cm di spessore e tostatele.
Intanto sbucciate l’avocado, togliete il nocciolo, tagliatelo a fettine (o se preferite schiacciatelo con una forchetta).

Distribuitelo sulle fette di pane tostato. Conditelo con qualche goccia di limone, sale, pepe semi di sesamo e gustate. A piacere potete aggiungere della crema di mandorle, formaggio spalmabile, erbe aromatiche, verdure cotte o crude.

Assapora tutto il gusto dell’avocado di Cortilia, abbinato al nostro pane finlandese di segale, il successo è assicurato.

 

Zenzero: tutto quello che c’è da sapere

Lo zenzero non è certamente un prodotto di cui rivendicare campanilismo produttivo, tanto più appartenenza alle filiere agricole locali, eppure di questo prodotto oggi non si può fare proprio a meno. Questa intrigante radice è diventata parte della nostra cultura alimentare. Ottimo grattugiato in insalata, bollito in acqua come decotto, impiegato in associazione alla frutta per centrifugati o estratti. Per chi ama osare, anche in cucina.Zenzero cortilia

PROPRIETÀ E BENEFICI
Infinite le proprietà dello zenzero. Proviamo a citarne alcune: tonico, stimolante, digestivo, può contribuire a ridurre le infiammazioni di varia natura, ha azioni antipiretiche e disinfettanti… Inoltre è buono: la sua pungenza e piccantezza danno freschezza e stimolano il palato. Ma non solo. Può essere d’aiuto per tenere lontane nausea e vertigini, contro mal di mare e mal d’auto. Nella medicina orientale è impiegato come valido alleato nel trattamento dell’influenza e come protettivo della mucosa gastrica. Come se non bastasse, lo zenzero fresco rappresenta anche un valido aiuto per combattere l’alitosi, grazie alle già citate proprietà digestive in grado di contrastare la fermentazione batterica. Da non dimenticare le proprietà brucia-grassi e brucia-calorie.

COME PULIRE LO ZENZERO FRESCO
Ecco brevi ed essenziali suggerimenti per preparare lo zenzero e ottimizzare ogni singolo angolo di questa entusiasmante radice. Per evitare sprechi, taglia solo il pezzo di zenzero fresco che ti serve per la preparazione della tua ricetta. In questo modo potrai conservare più a lungo la parte restante e riutilizzarla per le preparazioni successive (la buccia servirà a farlo mantenere più a lungo). A questo punto affidati ad un semplice pelapatate per rimuovere la buccia esterna del pezzetto selezionato, evitando di intaccare la “polpa” interna. Infine puoi scegliere se tagliarlo a dadini, ridurlo a fettine sottili o semplicemente grattugiarlo.

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Daikon: come lo cucino?

Il daikon è una radice di origine asiatica, alla vista si presenta come una grossa carota bianca, il suo sapore è delicato, la sua consistenza croccante e le sue proprietà benefiche e nutritive innumerevoli. Il daikon infatti, è molto ricco di sali minerali, vitamina B, C e fibre ed è un ottimo alleato nel processo di dimagrimento grazie alle sue proprietà diuretiche e drenanti.

Daikon

Nella tradizione culinaria giapponese il daikon ricopre un ruolo di spicco, come ingrediente principale, come contorno oppure come semplice guarnizione dei piatti.  Anche in Italia si sta ritagliando il suo spazio nella dieta di molti. Infatti è un prodotto molto versatile che può essere consumato crudo (grattugiato come fosse una carota) oppure stufato in padella, al vapore o in forno insieme ad altre verdure.

Oltre a queste versioni più basiche, nel periodo invernale, il daikon è ottimo anche gustato nelle zuppe. Ecco la nostra preferita… unica raccomandazione per la riuscita della ricetta? Scegliere un daikon 100% italiano 🙂

Crema di daikon e patate 

Ricetta daikon

INGREDIENTI

  • 2 grosse patate
  • mezza radice di daikon
  • 1 piccola mela gala
  • 4 fette di pane ai cereali
  • 1 piccolo cespo di radicchio rosso
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 1 piccolo scalogno
  • q.b sale
  • q.b pepe
  • q.b granella di nocciole tostate
  • q.b brodo vegetale (carota sedano cipolla)

PREPARAZIONE

Preparate il brodo vegetale express mettendo sul fuoco carota, cipolla e sedano coperti di acqua salata. Lasciate che inizi a bollire.Intanto pulite le patate e il daikon, tagliateli a pezzi grossolani. Fate lo stesso con la mela, e sbucciate lo scalogno.

In una casseruola a bordi alti versate metà dell’olio, unite lo scalogno e lasciatelo rosolare appena. Aggiungete anche le verdure tagliate a grossi tocchi e la mela, lasciate che prendano temperatura e coprite con il brodo bollente. Fate cuocere per circa 25 minuti, fino a che le verdure saranno morbide. Aggiustate di sale e pepe e passate con un mixer a immersione.

Nel frattempo pulite il radicchio e tagliatelo sottile. Scaldate una padella antiaderente, e fateci tostare le fette di pane tagliate a cubetti. Togliete il pane, unite l’olio rimasto e versateci il radicchio: fatelo saltare velocemente, giusto il tempo che si scaldi e ammorbidisca. Versate la zuppa nelle ciotole e servite con il pane, il radicchio e la granella di nocciole.

Assapora tutto il gusto del Daikon italiano di Cortilia

 

 

 

I tenerumi…. una simpatica novità dalle nostre campagne

L’agricoltura è prima di tutto contaminazione di idee, culture, intrecci di storie e tradizioni, lontane o vicine, alcune radicate ormai da secoli – si pensi all’ingresso in Europa del pomodoro o della patate nel Cinquecento, altre più recenti.

In questi tempi, la tradizione agricola che – a detta di tutti è un’innovazione ben riuscita – passa attraverso non solo il recupero di prodotti antichi appartenenti al territorio, ma anche per la scoperta e l’inventiva degli agricoltori di voler scoprire cose vuole, esperienze di ruralità curiose e mai banali. E’ da questa iniziativa che è nata l’idea dei Fratelli Scotti, in quel di Mediglia, alle porte di Milano, di coltivare alcuni ortaggi nuovi, o meglio, nuovi in rapporto alla tradizione orticola meneghina.

Un esempio su tutti, già testato e forse da alcuni assaggiato già lo scorso anno, è rappresentato dai Tenerumi, un’originale verdura a foglia.

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Non ne avete mai sentito parlare? Ecco un buon motivo per provate questa squisita icona della cultura orticola siciliana.  Si tratta delle foglie tenere della pianta delle zucchine, più precisamente della zucchina “serpente”, lunga e stretta. Le foglie si sbollentano in acqua e si usano come fossero spinaci. Ottimi soffritti con pomodoro e cipolla come sugo per la pasta.

E tu che cavolo sei?

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Brassica oleracea è il nome scientifico e, perché no, anche un po’ poetico, che identifica lo straordinario e complesso mondo dei cavoli. Una pianta che arricchisce di colore e gusto le stagioni fredde dell’anno.

I cavoli sono l’ortaggio popolare per eccellenza, icona della civiltà contadina e forse, proprio per questo, a lungo denigrati e sottovalutati nella loro dignità gastronomica. I cavoli meritano rispetto, se non fosse per il loro strabiliante potere nutrizionale ed estetico. I cavoli sono prima di ogni altra cosa belli! Sono emblema di una biodiversità infinita fatta di forme, sfumature cromatiche, consistenze, denominazioni regionali e locali, adattabilità a climi e terreni differenti, nonché ingrediente di un patrimonio inesauribile di ricette e artefatti della tradizione. Dal nord al sud del Mondo, o anche solo in Italia, ci si imbatte in un mondo infinito rappresentato da (per citarne solo alcuni):

cavolfiori, broccoli, cavolo romanesco, cavolo cappuccio, cavolo nero, cavolo cinese, cavolo rapa, verza, ma anche le infiorescenze come broccoletti, cime di rape, minestra napoletana, friarielli e tanti altri.

Al bando quindi la diffidenza verso il loro profumo un po’ grezzo e acre (dovuto alla presenza di composti solfurei) e evviva i cavoli! Valorizziamoli nelle loro più infinite forme e nelle più svariate ricette.

Crudi, tagliati sottili, sono l’arternativa alle comuni insalate a foglia e regalano un condensato di vitamine e minerali che non ha eguali. La croccantezza li rende un prodotto con alto potete saziante, anche grazie ai leggeri e gustosi condimenti che si accompagnano (provateli con olio, aglio e un acciuga sbriciolata).

Si gustano anche saltati in padella, appena scottati.

Ottimi come base per stufati, potaggi e lunghe cotture, tra cui la fatidica Cassouela milanese, in cui le foglie di cavolo verza raccolgono umori, fantasie e succulenze delle carni.

Le foglie appena sbollentate diventano l’involucro per meravigliosi involtini di cui è ricchissimo il repertorio regionali. Un ripieno vegetariano di uovo, pangrattato, parmigiano e prezzemolo è già sufficiente; per i più esigenti, si può aggiungere la carne o perché no, verdure e sfilacci di baccalà.